Test condotti dall'associazione dei consumatori italiana, in collaborazione con "consorelle" europee e con l'automobil club tedesco Adac, hanno certificato ciò che la stampa specializzata dell'auto dice da anni ma le amministrazioni comunali non vogliono capire: i nuovi propulsori a gasolio Euro 6D Temp sono meno impattanti sull'ambiente di quelli a benzina. Non solo, ma la tecnologia ibrida va meglio in città che sulle autostrade, mentre per quella elettrica bisogna valutare non le emissioni zero bensì la filiera produttiva e la provenienza (fonti rinnovabili o no) dell'energia che le alimenta
Settembre 2015: scoppia lo scandalo emissioni Dieselgate. Esattamente a quattro anni dal misfatto, Altroconsumo ha effettuato dei test sulle emissioni di inquinanti e CO2 delle auto. Le analisi sono state condotte insieme alle principali organizzazioni europee di consumatori e ad Adac, uno dei maggiori automobile club europei. Rispetto ai test condotti due anni fa da Altroconsumo, dice l’associazione dei consumatori, “le emissioni di inquinanti dei motori diesel infatti sono diminuite molto, proprio per consentire alle auto che hanno questo tipo di motore di superare le più stringenti prove di omologazione. La situazione tra diesel e benzina è quindi risultata quasi ribaltata. Oggi un buon motore diesel inquina meno di un equivalente a benzina”.
Apriti cielo: e adesso chi lo dice alle amministrazioni pubbliche che hanno già condannato a morte i propulsori a gasolio? E non finisce qui: “Le vetture ibride, invece, sono risultate migliori solo se usate in città mentre sui percorsi extraurbani inquinano quanto un’auto a benzina visto che l’apporto del motore elettrico diventa trascurabile. Per quanto riguarda le auto elettriche, le cui emissioni sono pari a zero, dobbiamo fare riferimento all’inquinamento legato alla produzione dell’elettricità che le alimenta: se arriva da combustibili fossili non vi è un vantaggio per l’ambiente”. Molto si deve anche all’entrata in vigore dello standard omologativo Euro 6D Temp, che fissa limiti di emissioni più severi e rende più stringente ed efficace il modo in cui vengono misurate.
Ricapitolando, per Altroconsumo il diesel non è più sporco e cattivo, l’ibrido non è così miracoloso e l’elettrico è addirittura inutile se alimentato con elettricità ricavata da carbone, petrolio o altri fossili. Insomma, l’associazione dei consumatori conferma ciò che buona parte della stampa specializzata sostiene già da qualche anno. Quali sono le performance ambientali delle elettriche nel nostro paese? “In Italia la produzione di elettricità è frutto di un mix energetico di fonti rinnovabili e fossili per cui le migliori vetture elettriche comportano emissioni di CO2 al di sotto dei 50 g/km, inferiori a quelle delle vetture tradizionali”.
I test di Altroconsumo sono stati condotti attraverso il controllo del ciclo di omologazione su rulli (Wltp) previsto dai test europei, la verifica del ciclo “autostradale” per rilevare emissioni e consumi delle auto ad alte velocità (non previsto dai test europei) e, infine, i test su strada Rde (Real driving emissions), eseguito “installando sulla vettura in marcia una apposita apparecchiatura che misura le emissioni lungo un tragitto predefinito, stabilito dalla regolamentazione europea”. Nel frattempo, l’associazione sta portando avanti la sua class action contro Volkswagen per ottenere dei risarcimenti per i clienti che hanno acquistato un’auto affetta dal cosiddetto defeat device: in Italia sono 75mila le adesioni e la prossima udienza è prevista per la fine di marzo 2020, salvo rinvii.