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Luciano Passirani: “Mi scuso per la frase razzista su Lukaku, anche io sono nonno di due bambine nere”

"La mia compagna che vive da 17 anni con me è di colore. Mio figlio ha sposato una donna africana ed è padre (quindi io sono nonno) di due bambine nere", ha detto il giornalista sportivo in diretta a Lunedì di Rigore su Telelombardia, dove è intervenuto per scusarsi pubblicamente per quanto affermato sul calciatore dell'Inter

“Voglio scusarmi con te, Direttore, e ringraziarti per la possibilità di poter intervenire”. Ha esordito così Luciano Passirani in diretta a Lunedì di Rigore su Telelombardia, dove è intervenuto per scusarsi pubblicamente per quanto affermato il giorno prima sul calciatore dell’Inter Lukaku, di cui ha detto “per fermarlo o hai 10 banane e gliele dai, oppure…”. “La mia battuta è stata infelice, ne traggo le conseguenze negative e oggi ho passato una delle giornate più brutte della mia vita – ha spiegato il giornalista sportivo, subito licenziato dall’emittente -. Mi ha chiamato tanta gente, ritengo di essere una persona educata ma questa frase non voluta, ma detta, mi ha reso molto triste”.

“Ho 80 anni, sono stato 40 anni nel mondo del calcio, non ho mai ricevuto una squalifica per qualche comportamento nei ruoli che ho ricoperto ma accetto la decisione assunta nei miei confronti. Vi chiedo scusa, a te e all’emittente e ai tanti amici – ha proseguito Passirani -. Nella mia famiglia sono presenti persone di colore vorrei non passare per razzista: non lo sono per nessun modo, non sono fatto così. La mia compagna che vive da 17 anni con me è di colore. Mio figlio ha sposato una donna africana ed è padre (quindi io sono nonno) di due bambine nere. Non sono razzista e ritengo di essere una persona educata sotto ogni aspetto. Nella mia carriera ho incontrato tantissimi giocatori di colore, mai avuto problemi. Vorrei chiedere scusa di persona a Lukaku, vorrei poter incontrarlo. Stanotte non ho dormito, oggi non sono riuscito a mangiare, una mancanza così di tatto e di educazione non appartiene al mio modo di essere”.