Trasportata d'urgenza in ospedale, i medici hanno capito subito che si trattava di qualcosa di grave così Lily è stata trasferita in aereo al Cook Medical Center di Worth ma, nonostante le cure, per lei non c'è stato nulla da fare
Una bambina di 10 anni è morta dopo aver contratto una rara infezione da “ameba mangia cervello” mentre nuotava in un fiume. È successo a inizio settembre in Texas, negli Stati Uniti: Lily Mae Avant stava festeggiando con la famiglia il Labour Day nella zona di Waco e insieme ad altre decine di persone si è tuffata nel fiume Brazos. Poche ore dopo ha iniziato ad accusare prima un forte mal di testa e febbre alta, poi nei giorni successivi ha cominciato a delirare e a non è più riuscita a parlare, come riferisce – tra gli altri – la Cnn.
Trasportata d’urgenza in ospedale, i medici hanno capito subito che si trattava di qualcosa di grave così Lily è stata trasferita in aereo al Cook Medical Center di Worth ma, nonostante le cure, per lei non c’è stato nulla da fare. La bambina aveva contratto infatti la Naegleria fowleri, organismo raro ma mortale che si trova in acqua dolce e calda che le aveva trasmesso la meningoencefalite amebica primaria. Si tratta di un parassita letale che attacca il cervello senza lasciare tempo di intervento: “L’ameba è presente nell’acqua dolce di tutto il Texas e altrove negli Stati Uniti – ha spiegato un portavoce del Dipartimento dei servizi sanitari del Texas – e non esiste uno specchio d’acqua dove può esserci maggior rischio. I casi sono estremamente rari nonostante milioni di persone che nuotano nei laghi e nei fiumi ogni anno”.
Dagli anni ’60 a oggi, in tutti gli Stati Uniti, sono circa 145 i casi accertati e solo quattro persone sono riuscite a sopravvivere: prima di Lily, l’ultima vittima dell'”ameba mangia cervello” era stato un uomo di 59 anni morto a luglio dopo aver fatto il bagno al Fantasy Lake Water Park, nella contea di Cumberland, Carolina del Nord. I primi segni di infezione possono includere mal di testa, nausea e vomito. La malattia progredisce rapidamente, rendendo difficile la diagnosi e la maggior parte delle persone infette muore entro una o due settimane. L’ameba entra nel corpo attraverso il naso, può migrare nel cervello lungo il nervo olfattivo e da qui inizia a distruggere il tessuto cerebrale. Il nome tecnico dell’infezione è meningoencefalite amebica primaria.