Al 90% dello spoglio dei voti, il partito Blu-Bianco di Benny Gantz supera con 32 seggi il Likud di Benyamin Netanyahu che ne conquista 31. Lo ha fatto sapere la Commissione nazionale elettorale citata dai media. Nel computo di coalizione, quella di destra avrebbe 56 seggi, quella di centro sinistra 55. Ago della bilancia resta Avigdor Lieberman con 9 seggi. La Lista Araba Unita è il terzo partito con 13 seggi. Entrambe le coalizioni – si conferma – non hanno la maggioranza.I dati quindi confermano quanto era emerso dagli exit poll di lunedì sera: ancora una volte le elezioni non hanno consegnato al Paese una maggioranza chiara e Lieberman con il suo partito Israel Beitenu diventa decisivo per dare al paese un nuovo governo. Per formare uno, occorre raccogliere alla Knesset almeno 61 seggi.
La Lista araba unita – sempre secondo questi dati ufficiosi – si conferma con 12 seggi come terzo partito israeliano in ordine di grandezza. I laburisti di Amir Peretz hanno 6 seggi e Campo democratico 5. Fra i sostenitori tradizionali del Likud, i due partiti ortodossi (Shas e Unione della Torah) ricevono complessivamente 17 seggi, mentre la lista nazionalista Yemina ne ottiene 7. Lo spoglio dei voti proseguirà nelle prossime ore e la pubblicazione dei dati ufficiali è prevista nel corso della giornata, quando saranno state completate tutte le verifiche. Per il momento la Commissione elettorale centrale ha pubblicato i dati definitivi relativi solo al 35% dei voti: il Likud riceve il 28,09% e Blu-Bianco il 26,63%.
“Israele ha bisogno di un governo stabile, forte e sionista. Cercheremo di formare nei prossimi giorni un governo sionista che veda Israele come uno stato ebraico e non un governo che si basi sul sostegno di partiti arabi“, ha detto il premier Benjamin Netanyahu nel suo primo discorso dopo gli exit poll e in attesa dei dati definiti delle elezioni. “Ho parlato con i partner del Likud – ha aggiunto – e tutti sono impegnati in questo obiettivo. E’ stata una campagna dura nella quale ci siamo misurati con media prevenuti, non ci hanno fermato”.
“Nei prossimi giorni parlerò con Lieberman. Procederemo verso un governo allargato per riportare la società israeliana sulla retta via”, ha detto il leader di Blu-Bianco Benny Gantz nel suo primo intervento dopo la diffusione degli exit poll. “Siamo riusciti nel nostro intento: il nostro partito era ed è una forza centrale nella vita politica israeliana. Netanyahu – ha poi aggiunto – non è riuscito nel suo intento. Ora comincia il processo per riparare la società israeliana”, ha concluso.
Per Lieberman però c’è una sola opzione: “Un governo nazionale, liberale, allargato con Blu Bianco, Likud e Israel Beitenu”. Il leader del partito laico nazionalista sa di essere l’ago della bilancia tra la destra e il centr sinistra.”C’è una situazione di emergenza nella sicurezza e nell’economia e questo richiede subito un governo allargato. Noi saremmo contenti di farne parte ma altrimenti – ha aggiunto – non c’è problema”. Lieberman si è quindi augurato che il presidente Reuven Rivlin convochi subito Netanyahu e Gantz: “Non c’è tempo da perdere“.
Netanyahu aveva indetto il ritorno alle urne dopo che, a seguito delle elezioni dell’aprile scorso, non era riuscito a formare una coalizione di governo. Una delle sconfitte più brucianti della carriera politica del primo ministro più longevo di sempre in Israele. Anche questa volta, i negoziati saranno molto complicati per raggiungere una quadra che regga un governo. Ora toccherà al presidente Rivlin dare al voto lo sbocco politico: a partire dal 25 settembre prossimo quando, una volta pubblicati i risultati ufficiali, avvierà le consultazioni che avvengono però nella strettoia delle festività ebraiche più importanti dell’anno. La sua promessa – al momento del voto – è stata che farà di tutto per dare in breve tempo agli israeliani un nuovo governo. Ma va ricordato anche che il 2 ottobre ci sarà l’audizione di garanzia per Netanyahu dalla quale potrebbe uscire definitivamente incriminato per corruzione e frode.