“Sbarchi continui. Nelle prime settimane di questo mese 570 persone sono sbarcate a Lampedusa e il sistema sicurezza è già in tilt. Il personale non è sufficiente per gestire la situazione“. Stefano Paoloni, segretario generale del sindacato autonomo di polizia (Sap), parla di Lampedusa, che nelle ultime settimane ha accolto centinaia di migranti. Solo oggi ne sono arrivati 102: sono 48 uomini, 48 donne e 6 minori. Saranno trasferiti nell’hotspot, ormai sovraffollato dell’isola, da cui proseguono a pieno ritmo i trasferimenti a Porto Empedocle in provincia di Agrigento. Restano così almeno un centinaio di persone a fronte di una capienza di 95 migranti.
“Attualmente – ha continuato Paoloni – sull’isola abbiamo 4 squadre da 10 uomini, tra polizia, carabinieri e guardia di Finanza, impiegate in turni in quarta. In realtà, le squadre dovrebbero essere cinque. Spesso – spiega – una delle squadre è impiegata per gli accompagnamenti, lasciando inevitabilmente scoperto uno dei quadranti nel turno di 24 ore”. Una situazione che, dice, “costringe le restanti tre squadre ad effettuare doppi turni, talvolta anche in maniera consecutiva, iniziando il turno regolare alle 19 per poi giungere, tra viaggio e altro, a casa esausti alle 21 del giorno seguente. È inammissibile lavorare in queste condizioni, con poco personale, due squadre in meno e con turni massacranti. Ne va – conclude Paoloni – della sicurezza e del benessere psicofisico dei colleghi”.
Intanto, su Twitter, Mediterranean Hope ha scritto che sull’isola sono arrivate “autonomamente” 102 persone intorno alle 12. “Hanno dichiarato di esser partite dalla Libia almeno tre giorni fa e sono apparse disidratate e molto provate dal viaggio”, si legge in un tweet. Tra loro, spiega il Programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, “diversi casi medici, oltre quattro donne incinte, altre presentavano fratture recenti e un ernia”. Sono originari della Costa D’Avorio, Camerun, Guinea e Tunisia. E proprio al largo di quest’ultima, la Direzione generale della guardia nazionale tunisina ha riferito di un naufragio davanti all’isola di Djerba in cui una persona è morta e tre sono disperse. A bordo c’erano dieci persone e sei di loro sono stati tratte in salvo. In seguito invece all’allarme lanciato da Alarm Phone, Malta ha salvato 45 naufraghi, tra cui una donna incinta a rischio aborto.