Le Nazioni Unite avevano definito l’opera più famosa di Picasso “una forma di protesta artistica contro le atrocità della Repubblica durante la Guerra civile”
L’Onu si è scusata pubblicamente con la Spagna per aver definito Guernica, l’opera maestra di Pablo Picasso, una “forma di protesta artistica contro le atrocità della Repubblica durante la Guerra civile spagnola”. Il portavoce Stéphane Dujarric ha annunciato che apporterà modifiche alla pagina web delle Nazioni Unite, poiché “si tratta ovviamente di un orribile errore, se si considera ciò che è realmente accaduto a Guernica”.
Il quotidiano El Pais ha recentemente pubblicato un articolo che informa di una raccolta firme, promossa dalla piattaforma Nueva Cultura, nata per correggere quella frase. È stato solo allora che Dujarric è venuto a conoscenza dell’errore che giaceva indisturbato già da più di due anni sul sito dell’Onu, nella pagina dedicata alla descrizione delle donazioni ricevute.
La definizione si riferiva in realtà a un arazzo commissionato da Nelson Rockefeller nel 1955 e realizzato nell’atelier di De la Baume-Durrbach, sotto la supervisione di Picasso. La pagina relativa al catalogo artistico delle Nazioni Unite ricorda che “l’arazzo fu presentato e collocato sulla parete all’ingresso del salone del Consiglio di sicurezza, il 13 settembre 1985”. Fu la vedova del magnate a donare l’opera all’Onu nel novembre del 2016.
Il bombardamento di Guernica del 26 aprile 1937 fu compiuto dalla Legione Condor tedesca, alleata di Franco, che sganciò in quattro ore circa 31 tonnellate di ordigni sulla popolazione. “Ci scusiamo per l’errore e rivolgiamo le nostre scuse al popolo e al governo di Spagna”, ha aggiunto il portavoce, che ha definito la vicenda “un errore” commesso in buona fede. “Sappiamo perfettamente che i repubblicani furono le vittime e non i carnefici”, ha concluso.