Gli augura di avere successo, ma al tempo stesso assicura che i suoi parlamentari non cambieranno casacca per sostenerlo. È chiaro il ragionamento di Silvio Berlusconi, che al suo arrivo a Strasburgo ha commentato la decisione di Matteo Renzi di lasciare il Partito Democratico e fondare Italia Viva. “Non sono uso commentare le decisioni degli altri – ha detto il leader di Forza Italia – gli auguro di avere successo e di raggiungere risultati che si è proposto e che lo hanno spinto a questa decisione, staremo a vedere. Questo governo – ha aggiunto non è più il governo delle tre sinistre, ma delle quattro sinistre”.

L’ex Cavaliere: “Sosterremo Gentiloni”
L’ex premier poi ha annunciato che Forza Italia sosterrà in Europa Paolo Gentiloni: “Sì, perché sarà li sia come presidente di una importante commissione ma sarà il guardiano degli interessi dell’Italia”. Berlusconi poi ha parlato del suo rapporto con Salvini: “Ho incontrato Matteo Salvini la settimana scorsa e abbiamo anche messo sul tavolo le differenze – ha raccontato – Loro sono sovranisti e noi non lo siamo, loro sono contro l’Unione europea per certi versi e noi siamo convinti europeisti, loro pensano di cambiare la legge elettorale togliendo i due terzi di proporzionale per arrivare in tutti i collegi con il maggioritario – ha spiegato – Noi invece riteniamo che questa legge elettorale funzioni, che il centrodestra abbia la possibilità di vincere le prossime elezioni anche i due terzi del proporzionale e quindi anche questo punto è uno che ci differenzia dalla Lega“.

Berlusconi: “Nessuno dei nostri con Renzi”
L’ex Cavaliere, infine, ha chiuso a ogni possibilità che alcuni deputati o senatori di Forza Italia possano transitare nel nuovo partito dell’ex Rottamatore. “Da quello che mi risulta questa possibilità non esiste – ha assicurato – Non credo ci siano nostri parlamentari che pensino di avere maggiori possibilità di essere rieletti andando in un altro partito dove comunque verrebbero accolti come dei transfughi“. In tal senso, poi, il presidente di Fi ha detto la sua sulla cena organizzata da Mara Carfagna a cui hanno preso parte una cinquantina di deputati e senatori azzurri. “Mi sono voluto raccordare con loro – ha spiegato – Ho telefonato e non c’è nessuno che mi abbia detto che la partecipazione a quella cena avesse un valore diverso dallo stare insieme e dal sentirsi amici e per riunirsi anche per parlare di cose che non siano la politica”.

La cena della Carfagna con 50 parlamentari: “Per l’unità di Fi”
Una versione, quest’ultima, confermata anche da altre fonti interne al partito di Berlusconi, che hanno parlato di una serata conviviale e non di una cena carbonara per preparare la scissione. Il punto di ritrovo è stato un ristorante del quartiere Parioli di Roma: organizzatrice – come detto – è stata Mara Carfagna, che in un clima descritto come sereno ha riunito coloro che non vogliono partecipare alla liquidazione del partito. “Né salviniani né renziani ma per sempre berlusconiani” ha detto ieri la vicepresidente della Camera che ha organizzato l’incontro, con l’obiettivo di rinsaldare i rapporti umani in un momento difficile per il partito. Tra i commensali anche nomi che erano stati indicati come pronti per andare nel partito di Renzi, e che invece restano attaccati alla maglia di Fi: Massimo Mallegni e Andrea Causin. Inoltre c’erano Renato Brunetta, Gianfranco Rotondi, Roberto Occhiuto, Andrea Cangini, Alessandro Cattaneo, Matilde Siracusano, Renata Polverini e Micaela Biancofiore.

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