La dichiarazione di intenti è stata rivolta direttamente alle Nazioni Unite in occasione del Climate Action Summit del'Onu in programma a New York il prossimo 23 settembre. "La nostra generazione è probabilmente l’ultima ad avere l’opportunità di combattere efficacemente l’imminente crisi climatica globale", si legge. E poi: "Sono ostacoli all'economia globale"
“Il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo”. Per questo il 2019 dovrà essere l’anno dell’ambizione climatica con “piani e iniziative concrete per ridurre le emissioni di gas a effetto serra“, ma anche allargando “gli investimenti in efficienza energetica ed energie rinnovabili” e disinvestendo “il prima possibile dall’economia dei combustibili fossili”. Sono alcuni dei passaggi della dichiarazione di intenti firmata congiuntamente dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e da altri 31 Capi di Stato e di Governo, e rivolta direttamente alle Nazioni Unite, in occasione del Climate Action Summit del’Onu in programma a New York il prossimo 23 settembre .
“La nostra generazione è la prima a sperimentare il rapido aumento delle temperature in tutto il mondo e probabilmente l’ultima ad avere l’opportunità di combattere efficacemente l’imminente crisi climatica globale”, si legge nell’incipit del documento dove vengono evidenziati gli effetti dei cambiamenti climatici. “Sono ben documentati e si avvertono ovunque nel mondo – scrivono – Il drammatico aumento di ondate di calore, inondazioni, siccità e colate di fango, lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari. Carenze di risorse idriche e crisi dei raccolti sono solo alcuni dei risultati immediati, dalle ricadute devastanti, come la fame e lo spostamento forzato degli esseri umani”.
La dichiarazione congiunta, che sottolinea ancora una volta l’importanza delle tematiche ambientali al livello globale, è stata redatta anche “alla luce delle conclusioni della relazione speciale dell’Ipcc e dei risultati della Cop24”, cioè la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2018. “Nel secolo scorso – prosegue la lettera – la temperatura media globale è già aumentata di circa 1 grado Celsius rispetto ai livelli preindustriali. Questo aumento non ha precedenti nella storia dell’umanità”. Una preoccupazione che tocca tutti, indistintamente, come sottolineano i Capi di Stato, evidenziando anche i possibili ostacoli all’economia globale. “Minaccia diversi settori, tra cui agricoltura, silvicoltura, turismo, energia, infrastrutture e risorse idriche e, inevitabilmente, rappresenta una seria minaccia per la pace e la stabilità in tutto il mondo”, scrivono ancora, ricordando l’importante traguardo raggiunto dalla Cop21, cioè l’Accordo di Parigi con il quale gli stati firmatari si sono impegnati a mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto di due gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, proseguendo gli sforzi per limitare ulteriormente “l’aumento della temperatura entro 1,5 gradi Celsius”.
Per questo i Capi di Stato firmatari esortano tutte le parti “a rendere il 2019 l’anno dell’ambizione climatica venendo al Vertice sull’Azione per il Clima del Segretario Generale delle Nazioni Unite a settembre 2019 con piani e iniziative concrete per ridurre le emissioni di gas a effetto serra significativamente oltre gli attuali traguardi per il 2030, nella misura in cui tali obiettivi non siano in linea con quelli dell’Accordo di Parigi, e giungere a zero emissioni nette entro il 2050, a partire da contributi determinati su base nazionale rafforzati dall’anno prossimo”. “Sottolineiamo l’importanza di assicurare che tutti i flussi finanziari siano coerenti col percorso verso ridotte emissioni di gas a effetto serra e con uno sviluppo resiliente rispetto al cima – si legge ancora nel testo – ed esortiamo tutte le istituzioni finanziarie ad allineare i loro investimenti alle finalità di lungo periodo dell’Accordo di Parigi, a intensificare e allargare gli investimenti in efficienza energetica ed energie rinnovabili così come a disinvestire il prima possibile dall’economia dei combustibili fossili”.
La dichiarazione poi, chiamata “Iniziativa per una maggiore ambizione climatica”, continua con l’ultimo appello dei leader: “Facciamo avanzare le molteplici opportunità e misure per combattere i cambiamenti climatici e plasmiamo un futuro positivo per il nostro pianeta. Lasciamo in eredità un mondo degno di essere vissuto ai nostri figli e alle generazioni future. Agiamo insieme, in modo deciso e rapido per fermare la crisi climatica globale“.