“C’è un ottimo clima di lavoro” e viene portato avanti “un progetto riformatore che ha una prospettiva”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parla dal palco della festa di Articolo 1 intervistato da Enrico Mentana e ribadisce la sua fiducia verso questa nuova esperienza di governo e anche verso il Partito democratico. Rispondendo alle parole di Alessandro Di Battista che oggi in un lungo post su Facebook ha definito i dem “il partito del sistema per eccellenza, quindi il più pericoloso”, il premier spiega: “Io mi fido del Pd perché è una forza che responsabilmente ha deciso di sostenere questa esperienza del governo”. Un’esperienza che deve portare a “non distogliere l’attenzione dal redditto di cittadinanza” e che ha avuto come conseguenza anche a un cambio di approccio dell’Unione europea, per esempio sulla questione migranti: “Prima chiedevo cortesie personali mentre l’Italia chiedeva solo per sé, oggi si mette tutto in discussione. C’è un approccio sistemico, più coerente”, racconta il premier.
“Dal reddito di cittadinanza non dobbiamo distogliere l’attenzione: solo con attenti monitoraggi e politiche per l’occupazione sarà un misura non solo assistenziale, ma utile a recuperare il maggior numero possibile di persone emarginate“, dice Conte nelle prime battute della sua intervista dal palco. Poi torna sulle priorità del nuovo governo: asilo nido, giovani e lotta alla fuga dei cervelli, l’occupazione e il contrasto agli incidenti sul lavoro. “Asili nido, micronidi, per dare a tutti la possibilità, soprattutto alle donne – spiega il premier – di partecipare alla vita del paese, intervenendo già nei primi anni di vita per consentire di vivere quest’esperienza in modo più sereno e meno gravoso. Con un occhio al tasso di natalità che ci preoccupa molto. dobbiamo far di tutto per contrastare il calo demografico“. Poi “i giovani, è una follia lasciarli andare all’estero. E ancora il tema del lavoro, lavorare per incrementare anche le riforme già varate”. Infine Conte si sofferma sulla necessità di varare un “piano straordinario contro le morti sul lavoro”.
Uno dei temi più volte toccati è quello dell’immigrazione: “Non ho mai accettato la formula riduttiva di ‘porti aperti e porti chiusi‘ e ho sempre ragionato di rispetto dei diritti fondamentali”, sostiene il premier, aggiungendo anche che “non vedo le ong come nemici del popolo“. Sul caso Diciotti ricorda: “Un premier difende sempre un ministro del suo governo”. Quello che è cambiato con l’addio di Matteo Salvini, sottolinea Conte, è che “oggi la redistribuzione europea ci viene assicurata subito. Prima passavo le mie giornate a fare telefonate a chiedere cortesie personali, oggi chiedo quello che deve essere fatto per l’Italia“. Proprio su Salvini aggiunge: “Non l’ho più sentito. Che l’opposizione debba essere in costante contatto con il presidente del Consiglio non è una necessità. L’opposizione fa il suo lavoro”.
Da un Matteo all’altro, il premier commenta anche la scissione di Renzi: “Era un po’ nell’aria” ma “mi hanno sorpreso i tempi“, “L’ho detto francamente a Renzi. Nel momento in cui un presidente incaricato in riserva deve scioglierla è bene che abbia piena contezza di come si predispongono le forze di governo”, spiega Conte. “Se avessi saputo della decisione – aggiunge – avrei preteso e voluto un’interlocuzione diretta con il gruppo stesso”. Il premier però assicura che “non è venuta meno la sostenibilità del progetto” di governo.
Nel corso dell’intervista, Conte ripercorre anche le fasi della crisi di governo: “Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto ‘assolutamente no‘ perché per me quell’esperienza politica per me era chiusa”, rivendica. “Il passaggio parlamentare di una crisi garantisce massima trasparenza nei confronti dei cittadini e io ho sempre garantito la massima trasparenza – aggiunge Conte – Ciascuno degli interlocutori si assume la propria responsabilità”.
“C’è un ottimo clima di lavoro, ci siamo parlati sin dall’inizio”, dice invece il premier della nuova squadra di governo. “Abbiamo preso un grande impegno con il Paese. Per portarlo a termine bisogna essere consapevoli che non esistono personalismi, bisogna mettere da parte l’io, se si riesce a conservare questo spirito di squadra – io lo auspico e lo pretenderò – noi potremo fare belle cose per i cittadini”. “Ho sempre detto che siamo in un sistema europeo integrato, per me prospettive diverse sono velleitarie. Sono stato altre sì consapevole che anche in una arco storico la nostra casa europea sta attraversando un momento critico. Ho sempre ragionato di un europeismo non fideistico, che fa male all’Europa”, aggiunge Conte.