“Sono sempre stato contrario ad un governo con il Pd. Non è un segreto”. Esordisce così Alessandro Di Battista sulla sua pagina Facebook. Due settimane dopo la nascita dell’esecutivo Conte 2, sostenuto da 5 stelle e Partito democratico, l’ex deputato e tra i principali esponenti del Movimento ha scritto un lungo intervento con l’obiettivo di mettere in guardia gli ex colleghi sui rischi di stare al governo con gli avversari storici. “Non fidatevi di loro”, si legge. Il messaggio arriva, non a caso, alla vigilia del voto sulla piattaforma Rousseau per dare il via libera o meno a “un patto civico” per le prossime elezioni Regionali in Umbria: per la prima volta nella storia del M5s, si ipotizza di candidare un volto esterno che possa avere anche il sostegno dei democratici.
Le reazioni Pd – Al suo post hanno reagito diversi esponenti del Partito democratico. “Il governo rischia di essere messo sotto scacco dalla furia di Di Battista e dall’area radicale del M5S”, afferma il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci. “Consiglierei al premier Conte e al ministro Di Maio – aggiunge – di tenere a bada i deliri di Di Battista, che sembra pronto a fare di tutto per rompere l’attuale maggioranza parlamentare”. “Chi nei giorni scorsi ha paventato rischi, nella realtà inesistenti, per la formazione del gruppo parlamentare Italia Viva, stia invece attento a quello che succede nel M5s”, conclude Marcucci. Per il dem Stefeano Pedica si tratta delle “solite infelici uscite” di Di Battista. “Sembra sia rimasto al tempo del Vaffa day – scrive in una nota – Di Maio spieghi a Di Battista che c’è un governo di responsabilità nazionale e che questo non è stato fatto per litigare ma per dare certezze per il Paese e per l’Europa”.
Le reazioni M5s – “Concordo con Alessandro quando dice che siamo al governo con il partito più ipocrita della storia d’Italia” ma “gli ricordo che se ci troviamo ad affrontare questa marea di ipocrisia galoppante è dipeso dalla scelta governista che è stata effettuata l’anno scorso, a seguito di una votazione sul blog in cui venne chiesto se volevamo sporcarci le mani. E le mani ce le siamo già sporcate con la Lega con provvedimenti che ci hanno esposto ad attacchi delegittimanti“, commenta il senatore M5s e presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra in un video. Simile il commento del sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Gianluca Castaldi: “Farei un post identico cambiando solo l’ultimo passaggio: io da dentro (perché in questo momento mi trovo a combattere da dentro) farò le mie battaglie. Lo dico fin da subito. Non voglio destabilizzare nulla e nessuno, voglio solo esprimere le mie idee e sono sempre le stesse… Forza siamo cittadini prestati alle istituzioni, forza Ale, forza Movimento, forza tutti noi”.
Il post di Di Battista
E proprio poche ore prima che gli utenti 5 stelle siano chiamati a decidere nel merito, Di Battista ribadisce il suo no al Pd. “L’ho sempre reputato il partito del sistema per eccellenza, quindi il più pericoloso”, scrive nel post. “E’ un partito ‘globalista’, liberista, colluso con la grande imprenditoria marcia di questo Paese, responsabile (paradossalmente più della destra che ho sempre ugualmente contrastato) delle misure di macelleria sociale che hanno colpito i lavoratori italiani”. Questo perché, continua l’ex deputato, “sono stati soprattutto gli uomini e le donne del Pd a svendere i gioielli di Stato ai loro amici; loro hanno regalato le autostrade ai Benetton; loro hanno spinto affinché si bombardasse la Libia dando il La alla destabilizzazione della regione e al conseguente aumento dei flussi migratori. Loro, soprattutto loro, hanno impedito che venisse approvata una legge sul conflitto di interessi”. E ancora, “io reputo il Pd il partito più ipocrita d’Europa”.
Secondo Di Battista, la scissione di Renzi è solo l’ennesima prova dell’inaffidabilità dei nuovi alleati: “Prima ha formato i suoi gruppi parlamentari (stando attento, sia chiaro, a lasciare ancora qualche suo ‘palo’ nel Pd); poi il Partito Unico Lega-FI-PD-FDI ha salvato l’ennesimo deputato votando contro una richiesta d’arresto da parte dei giudici di Milano dopo aver votato NO persino sull’utilizzo di intercettazioni contro di lui”. L’ex deputato se la prende con i suoi ex colleghi, premier Conte compreso, che dicono di essere stupiti: “Davvero tutto questo vi sorprende? Io capisco l’indignazione, ma lo stupore proprio no. Leggo in rete lamentele sulla scelta di ministri e sottosegretari. C’è chi ha avuto i brividi per Gentiloni commissario in Europa, chi per Franceschini alla cultura, chi per l’entrata nel governo delle varie Malpezzi, Ascani, Morani o dei vari Fiano o Scalfarotto. Perdonatemi ma chi pensavate che il PD avrebbe mai messo, Mandela, Kennedy, Allende?”. Quindi si rivolge al presidente del Consiglio: “Leggo anche (ma sono sempre le solite fonti di palazzo Chigi che non si sa mai se siano vere) che il Premier sia rimasto allibito per la scelta di Renzi e che abbia pronunciato questa frase: ‘Me lo doveva dire prima, Renzi vuole solo potere e nomine’. Buongiorno Presidente!!! Ovvio che Renzi ambisce alle nomine ed era piuttosto chiaro che avrebbe fatto questa ‘robetta’ dopo aver incassato due ministri e un paio di sottosegretari. E che lo doveva fare prima? Diamine, io Renzi l’ho preso di petto (contribuendo insieme ad altri al suo declino) quando veniva descritto come De Gaulle perché non l’ho mai sopravvalutato, ma non l’ho neppure mai sottovalutato”.
Infine agli ex colleghi, “ai quali voglio bene anche quando non sono d’accordo con loro”, indirizza un elenco di tutte le persone di cui non dovrebbero fidarsi. Dal “Pd derenzizzato”, ai “giornali che per la prima volta vi apparecchiano interviste più morbide” perché il “loro obiettivo è la normalizzazione del Movimento come se aver lottato contro questo sistema fosse anormale”. E pure, non devono fidarsi di “Franceschini che vuole fare il presidente della Repubblica”; “delle false aperture del Pd sulla revoca delle concessioni ai Benetton“; “dell’Europa” che per “un po’ di flessibilità in più chiederanno all’Italia le ultime chiavi di casa rimaste”; “della Lagarde”; “delle notizie che arrivano dal Medio Oriente”; “dei nuovi ambientalisti”. E chiude: “Io, da fuori, farò le mie battaglie. Lo dico fin da subito. Non voglio destabilizzare nulla e nessuno, voglio solo esprimere le mie idee e sono sempre le stesse”.
Politica
Di Battista scrive agli ex colleghi M5s: “Non vi fidate del Pd”. La replica del Pd, Marcucci: “Conte e Di Maio lo tengano a bada”
L'ex deputato 5 stelle, in un lungo post su Facebook, si è rivolto ai parlamentari del Movimento per metterli in guardia dai nuovi alleati: "E' il partito del sistema per eccellenza e quindi il più pericoloso". E pure "il più ipocrita". I democratici chiedono di non mettere "sotto scacco" il governo. Il senatore Cinquestelle Morra: "Le mani ce le siamo già sporcate con la Lega"
“Sono sempre stato contrario ad un governo con il Pd. Non è un segreto”. Esordisce così Alessandro Di Battista sulla sua pagina Facebook. Due settimane dopo la nascita dell’esecutivo Conte 2, sostenuto da 5 stelle e Partito democratico, l’ex deputato e tra i principali esponenti del Movimento ha scritto un lungo intervento con l’obiettivo di mettere in guardia gli ex colleghi sui rischi di stare al governo con gli avversari storici. “Non fidatevi di loro”, si legge. Il messaggio arriva, non a caso, alla vigilia del voto sulla piattaforma Rousseau per dare il via libera o meno a “un patto civico” per le prossime elezioni Regionali in Umbria: per la prima volta nella storia del M5s, si ipotizza di candidare un volto esterno che possa avere anche il sostegno dei democratici.
Le reazioni Pd – Al suo post hanno reagito diversi esponenti del Partito democratico. “Il governo rischia di essere messo sotto scacco dalla furia di Di Battista e dall’area radicale del M5S”, afferma il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci. “Consiglierei al premier Conte e al ministro Di Maio – aggiunge – di tenere a bada i deliri di Di Battista, che sembra pronto a fare di tutto per rompere l’attuale maggioranza parlamentare”. “Chi nei giorni scorsi ha paventato rischi, nella realtà inesistenti, per la formazione del gruppo parlamentare Italia Viva, stia invece attento a quello che succede nel M5s”, conclude Marcucci. Per il dem Stefeano Pedica si tratta delle “solite infelici uscite” di Di Battista. “Sembra sia rimasto al tempo del Vaffa day – scrive in una nota – Di Maio spieghi a Di Battista che c’è un governo di responsabilità nazionale e che questo non è stato fatto per litigare ma per dare certezze per il Paese e per l’Europa”.
Le reazioni M5s – “Concordo con Alessandro quando dice che siamo al governo con il partito più ipocrita della storia d’Italia” ma “gli ricordo che se ci troviamo ad affrontare questa marea di ipocrisia galoppante è dipeso dalla scelta governista che è stata effettuata l’anno scorso, a seguito di una votazione sul blog in cui venne chiesto se volevamo sporcarci le mani. E le mani ce le siamo già sporcate con la Lega con provvedimenti che ci hanno esposto ad attacchi delegittimanti“, commenta il senatore M5s e presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra in un video. Simile il commento del sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Gianluca Castaldi: “Farei un post identico cambiando solo l’ultimo passaggio: io da dentro (perché in questo momento mi trovo a combattere da dentro) farò le mie battaglie. Lo dico fin da subito. Non voglio destabilizzare nulla e nessuno, voglio solo esprimere le mie idee e sono sempre le stesse… Forza siamo cittadini prestati alle istituzioni, forza Ale, forza Movimento, forza tutti noi”.
Il post di Di Battista
E proprio poche ore prima che gli utenti 5 stelle siano chiamati a decidere nel merito, Di Battista ribadisce il suo no al Pd. “L’ho sempre reputato il partito del sistema per eccellenza, quindi il più pericoloso”, scrive nel post. “E’ un partito ‘globalista’, liberista, colluso con la grande imprenditoria marcia di questo Paese, responsabile (paradossalmente più della destra che ho sempre ugualmente contrastato) delle misure di macelleria sociale che hanno colpito i lavoratori italiani”. Questo perché, continua l’ex deputato, “sono stati soprattutto gli uomini e le donne del Pd a svendere i gioielli di Stato ai loro amici; loro hanno regalato le autostrade ai Benetton; loro hanno spinto affinché si bombardasse la Libia dando il La alla destabilizzazione della regione e al conseguente aumento dei flussi migratori. Loro, soprattutto loro, hanno impedito che venisse approvata una legge sul conflitto di interessi”. E ancora, “io reputo il Pd il partito più ipocrita d’Europa”.
Secondo Di Battista, la scissione di Renzi è solo l’ennesima prova dell’inaffidabilità dei nuovi alleati: “Prima ha formato i suoi gruppi parlamentari (stando attento, sia chiaro, a lasciare ancora qualche suo ‘palo’ nel Pd); poi il Partito Unico Lega-FI-PD-FDI ha salvato l’ennesimo deputato votando contro una richiesta d’arresto da parte dei giudici di Milano dopo aver votato NO persino sull’utilizzo di intercettazioni contro di lui”. L’ex deputato se la prende con i suoi ex colleghi, premier Conte compreso, che dicono di essere stupiti: “Davvero tutto questo vi sorprende? Io capisco l’indignazione, ma lo stupore proprio no. Leggo in rete lamentele sulla scelta di ministri e sottosegretari. C’è chi ha avuto i brividi per Gentiloni commissario in Europa, chi per Franceschini alla cultura, chi per l’entrata nel governo delle varie Malpezzi, Ascani, Morani o dei vari Fiano o Scalfarotto. Perdonatemi ma chi pensavate che il PD avrebbe mai messo, Mandela, Kennedy, Allende?”. Quindi si rivolge al presidente del Consiglio: “Leggo anche (ma sono sempre le solite fonti di palazzo Chigi che non si sa mai se siano vere) che il Premier sia rimasto allibito per la scelta di Renzi e che abbia pronunciato questa frase: ‘Me lo doveva dire prima, Renzi vuole solo potere e nomine’. Buongiorno Presidente!!! Ovvio che Renzi ambisce alle nomine ed era piuttosto chiaro che avrebbe fatto questa ‘robetta’ dopo aver incassato due ministri e un paio di sottosegretari. E che lo doveva fare prima? Diamine, io Renzi l’ho preso di petto (contribuendo insieme ad altri al suo declino) quando veniva descritto come De Gaulle perché non l’ho mai sopravvalutato, ma non l’ho neppure mai sottovalutato”.
Infine agli ex colleghi, “ai quali voglio bene anche quando non sono d’accordo con loro”, indirizza un elenco di tutte le persone di cui non dovrebbero fidarsi. Dal “Pd derenzizzato”, ai “giornali che per la prima volta vi apparecchiano interviste più morbide” perché il “loro obiettivo è la normalizzazione del Movimento come se aver lottato contro questo sistema fosse anormale”. E pure, non devono fidarsi di “Franceschini che vuole fare il presidente della Repubblica”; “delle false aperture del Pd sulla revoca delle concessioni ai Benetton“; “dell’Europa” che per “un po’ di flessibilità in più chiederanno all’Italia le ultime chiavi di casa rimaste”; “della Lagarde”; “delle notizie che arrivano dal Medio Oriente”; “dei nuovi ambientalisti”. E chiude: “Io, da fuori, farò le mie battaglie. Lo dico fin da subito. Non voglio destabilizzare nulla e nessuno, voglio solo esprimere le mie idee e sono sempre le stesse”.
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Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Martedì prossimo, 18 marzo, alle ore 10, presso la Sala Koch del Senato, le commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato svolgeranno l'audizione di Mario Draghi in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea. L'appuntamento verrà trasmesso in diretta webtv.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Ad un mese dalla finale del festival della canzone italiana 2025, nella classifica dei singoli brani è ancora Sanremomania, con ben 13 brani passati in gara al Teatro Ariston nelle prime 13 posizioni. E questo fa segnare all'edizione 2025 un nuovo record rispetto agli ultimi anni, per numero di brani di Sanremo nella top ten ad un mese dal festival: se infatti quest'anno sono 10 (cioè l'intera top ten è composta da brani in gara al festival un mese fa), l'anno scorso era stati 7 come nel 2023, nel 2022 e nel 2021 erano stati 8 e nel 2024.
Nella top ten dei singoli infatti, al primo posto c'è proprio il brano vincitore del festival: 'Balorda Nostalgia' di Olly. Al secondo 'La cura per me' di Giorgia, al terzo 'Incoscienti giovani' di Achille Lauro, al quarto 'Battito' di Fedez, al quinto 'Cuoricini' dei Coma_Cose, al sesto 'Volevo essere un duro' di Lucio Corsi, al settimo 'Fuorilegge' di Rose Villain, all'ottavo 'La mia parola' di Shablo feat Joshua e Tormento, al nono 'Tu con chi fai l'amore' dei The Kolors, al decimo 'La tana del granchio' di Bresh. Ma l'elenco sanremese prosegue ininterrotto fino alla tredicesima posizione, con 'Anema e core' di Serena Brancale all'undicesimo posto, 'Chiamo io chiami tu' di Gaia al dodicesimo e 'Il ritmo delle cose' di Rkomi al tredicesimo.
Tra gli album l'arrivo di Lady Gaga con 'Mayhem' si piazza in vetta e scalza dalla prima posizione 'Tutta vita', l'album di Olly, che scende al terzo posto, per fare spazio a 'Vasco Live Milano Sansiro', che entra al secondo posto. In quarta posizione 'Dio lo sa - Atto II' di Geolier, in quinta entra direttamente 'Vita_Fusa' dei Coma_Cose, in sesta 'Debi tirar mas fotos' di Bad Bunny, in settima 'Tropico del capricorno' di Guè, in ottava posizione 'Locura' di Lazza, in nona 'È finita la pace' di Marracash e in decima chiude la top ten 'Icon' di Tony Effe. Mentre la compilation di Sanremo 2025 scende dal nono al quindicesimo posto.
Tra i vinili, è primo il 'Vasco Live Milano Sansiro', al secondo posto 'Mayhem' di Lady Gaga e al terzo la compilation 'Sanremo 2025'.
Roma, 14 mar. (Labitalia) - "Questo appuntamento, unico nel suo genere, rappresenta un fondamentale momento di approfondimento per i settori della logistica e del trasporto, offrendo un'opportunità unica di incontro, aggiornamento e confronto sulle sfide e le opportunità che caratterizzano un comparto strategico per i cittadini, per le famiglie e le imprese, con un approccio fortemente connesso alla sostenibilità ambientale". Lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel messaggio inviato all'evento di chiusura della quarta edizione di "Let Expo", organizzato da Alis a Verona.
"Se i numeri registrati lo scorso anno rappresentano la migliore e più efficace sintesi della rilevanza del vostro operato - penso ai 400 espositori e alle oltre 100mila presenze complessive -, sono certo che i tanti appuntamenti che caratterizzano il programma di quest'anno, con incontri strategici, conferenze di settore, seminari interattivi, workshop pratici e dimostrazioni innovative, sapranno rappresentare un ulteriore momento di crescita e di affermazione", prosegue La Russa, che conclude: "Nel ribadire il mio plauso per il vostro prezioso contributo in un ambito di particolare rilievo per gli interessi nazionali, anche in relazione alle attuali dinamiche geo-politiche globali, l'occasione mi è gradita per inviarvi i miei più cordiali saluti".
Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - È già un caso che un condannato, sia pur in primo grado, occupi un ruolo di sottosegretario alla Giustizia, ma ora le parole di Delmastro pongono un problema serio al Governo e al Paese intero. Dall’interno viene criticata una delle pessime riforme portate avanti con protervia dalla maggioranza. Come fa a restare al suo posto? Cosa dice la premier Meloni? Le parole di Delmastro sono gravi anche perché ci fanno conoscere le vere intenzioni del Governo, quelle che andiamo denunciando da mesi: assoggettare il potere giudiziario al controllo dell’Esecutivo. E questo è inaccettabile. Dopo la smentita che non smentisce, la registrazione dell’intervista, Meloni deve pretendere che Delmastro lasci l’incarico". Lo afferma Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Giovedì prossimo 20 marzo, alle ore 9, avrà luogo alla Camera l'informativa urgente del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, sui recenti eventi sismici che hanno colpito l'area dei Campi Flegrei e sullo stato di attuazione degli interventi per la popolazione.
Milano, 14 mar. (Adnkronos) - Il Dna di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, indagato per l'omicidio del 13 agosto 2007 a Garlasco, va confrontato con il Dna trovato "sotto le unghie della vittima e con le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine". E' quanto ha disposto, con un provvedimento del 6 marzo scorso, la giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli che ha autorizzato il prelievo coattivo della traccia biologica dell'indagato effettuato ieri.