L’Unione europea dovrebbe farsi carico “dell’onere dei rimpatri dei migranti”. Mentre sul fronte economico, “servono misure per stimolare i mercati interni”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e, al termine del colloquio, ha fatto sapere di aver parlato di quelle che secondo loro sono le priorità che dovrebbe affrontare l’Europa. All’incontro era presente anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Al termine, Steinmer è andato a Palazzo Chigi per incontrare il premier Giuseppe Conte.

Per quanto riguarda i migranti, Mattarella ha ringraziato Steinmeier “per la disponibilità ad accogliere“, in riferimento ai tentativi di intesa per riuscire a redistribuire chi viene salvato dalle navi delle ong e arriva nei porti italiani. “Crediamo”, ha detto il presidente italiano, “sia necessario che i Paesi che avvertono la responsabilità attivino meccanismi comuni di redistribuzione e la Ue dovrebbe assumere l’onere dei rimpatri, nel rispetto dei diritti umani per quelli che non hanno diritto a restare nella Ue”. Mattarella ha quindi ricordato l’incontro che ci sarà a Malta proprio per cercare un’intesa tra gli Stati europei. A Malta si potrà “mettere a fuoco le possibilità importanti di collaborazione che ci sono. Noi crediamo che sia necessario che i Paesi che avvertono la responsabilità comune di fronte a un fenomeno epocale come quello delle migrazioni di trovare soluzioni, sperando che siano condivise dall’intera Unione europea”. Ma, ha aggiunto, “una soluzione europea alla crisi dei migranti, deve essere accompagnata da sforzi tesi a pacificare la Libia”. Il capo di stato tedesco ha quindi ricordato “l’iniziativa di una conferenza internazionale in programma in ottobre a Berlino organizzata allo scopo di cercare di giungere ad una soluzione diplomatica” per la Libia.

Sul fronte dell’economia e degli equilibri europei, Mattarella ha dichiarato che “tensioni internazionali per due Paesi grandi esportatori come Italia e Germania sono molto pericolosi” per cui “minacce di dazi e barriere doganali” non fanno bene all’economia che avrebbe bisogno di “più stimoli per la domanda interna”. “Siamo in un momento di tensioni commerciali a livello internazionale e in una congiuntura non facile di carattere economico. Questo per due Paesi grandi esportatori, come Germania e Italia, è particolarmente rilevante. Le tensioni commerciali che vi sono e le minacce di guerre commerciali, nonché le incognite connesse alla Brexit, creano una congiuntura economica complicata, complessa e particolarmente delicata. A nostro avviso questo richiede che vi sia un’azione di politica economica che stimoli i mercati interni attraverso l’aumento degli investimenti per cercare di mantenere in equilibrio l’economia dei nostri Paesi”. E ancora: “Abbiamo parlato dell’Unione e del suo futuro ribadendo l’importanza dell’integrazione. Benefici che hanno permesso pace, progresso e benessere. Ma Ue è un cantiere ancora incompiuto ed è necessario integrare l’architettura dell’Unione economica e monetaria”.

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