Prada – “Woow! Adoro, lo voglio!”. Questa frase, dapprima bisbigliata nell’orecchio della vicina di posto e poi esclamata senza più tanto ritegno ma con grande stupore e ammirazione, è stata ripetuta come un mantra dalle decine di influencer e fashion addicted che mercoledì pomeriggio hanno assistito alla sfilata della collezione Primavera/estate 2020 di Prada. La rottura con le recenti collezioni è totale e lo si evince già dai primi modelli che sfilano sotto i riflettori del labirintico spazio della Fondazione Prada, roccaforte di sua maestà Miuccia. “Premonition”, questo è il nome della nuova collezione e non poteva essere più evocativo di ciò che si è visto in passerella, con creazioni che hanno abbandonato i colori fluo, le linee geometriche e i tessuti ipertecnici degli ultimi anni per tornare ad un’eleganza classica e intramontabile, dal sapore quantomai retrò.
In passerella si susseguono sofisticati tailleur in stile ’70s, abitini bon ton in candido stile vittoriano, impalpabili cardigan e raffinati dress in velluto, oltre a fascianti longuette e tanta seta impreziosita da paillettes scintillanti. La palette è assolutamente soft, incentrata sui toni neutri e nuance intramontabili, dal marrone, al tortora, al lilla e al bianco perla, illuminata da tocchi gold. Linee pulite, dal taglio sartoriale, e tante piccole, innocenti eccezioni alle regole, come quelle felci di paillettes che impreziosiscono gli abiti in seta. La sorpresa è stata tale che per qualche momento c’è stato da chiedersi se si stesse vedendo Prada o piuttosto Armani o Chanel. Le borse sono a rigorosamente a mano, in rafia o in pelle (già it-bag), i tacchi sono a stiletto ma ai piedi delle modelle spiccano anche sandali charleston e aristocratici stivali da cavallerizza. Le giacche sono tutte abbottonate e i decori floreali.
Dopo tanti anni di crisi nelle vendite, Prada ha deciso di dare una sferzata al suo stile e invertire la rotta, guardando al passato e a quello stile italiano fatto di un’eleganza sobria e raffinata. Una sfilata come non si vedeva da tempo, lontana dagli eccessi che tanto piacciono a influencers e millenials, dando una lezione di stile “molto, molto Prada”. (Ps. Da notare una radiosa Nicole Kidman in front row)
Alberta Ferretti – Che dire? Alberta Ferretti ha fatto Alberta Ferretti, con i suoi abiti in chiffon impalpabile e in seta leggerissima, creando suggestioni fiabesche e ricordi dei sogni d’infanzia. La tendenza che emerge anche qui è una forte ispirazione allo stile degli anni Settanta, portato in passerella dalle super top del momento, Kaia Gerber e Bella Hadid. Dei Seventies ci sono tutti i capi chiave, rivisitati in chiave contemporanea con tanto, tantissimo suede: le gonne con gli inserti in pelle arancio e rosa e le microgiacche con le frange. E poi ancora gli abiti morbidi accompagnati sempre da un cappello a tesa larga, le camicie maschili accostate ai gioielli etnici. Minicappe indossate come top, tante nappine svolazzanti e i colori che per il giorno seguono le nuance vivaci, calde, allegre, suadenti di un tramonto estivo, e per la sera invece seguono rigorosamente i toni del blu e del nero (vedersi a riguardo il minidress con scollatura profonda indossato per l’occasione da Chiara Ferragni).