Una tonnellata di hashish e due chili di cocaina, per un valore sul mercato illecito di oltre 70 milioni di euro. Sette misure di custodia cautelare in carcere e due organizzazioni dedite al narcotraffico colpite. Sono i numeri dell’operazione condotta dalla guardia di Finanza del Trentino Alto Adige, regione che evidentemente non è più un’isola felice nel panorama criminale. Quattro persone sono state catturate in Lombardia, Campania e Puglia, altre tre in Olanda e Spagna, ma in totale le persone arrestate nel corso delle indagini dell’operazione “Carthago” sono 19 e gli indagati una settantina.
L’inchiesta è iniziata nel 2016 con un primo sequestro di stupefacenti nei confronti di un gruppo di pusher magrebini radicato in Trentino. È stata diretta dalla Procura distrettuale e condotta dalle unità speciali antidroga del Gigo, in forza alle Fiamme Gialle di Trento. Fondamentale si è rivelata l’attività investigativa transnazionale operata con la collaborazione dello Scico della guardia di Finanza di Roma, attraverso il ricorso a procedure di cooperazione internazionale attuate tramite il II Reparto “Coordinamento informativo e relazioni internazionali” e la direzione centrale per i servizi antidroga del ministero dell’Interno.
La rete di narcotraffico si estendeva dal Marocco, passando per Spagna e Svizzera, e aveva come terminale l’Italia. Sono state così individuate due organizzazioni composte da nordafricani e italiani, operative anche in Lombardia, Basilicata, Campania e Puglia. Per quanto riguarda la distribuzione a Trento e Bolzano, è stata scoperta una rete composta da pusher tunisini e marocchini, presso i parchi cittadini dei centri storici, vicino ad istituti scolastici e, durante l’alta stagione, anche in alcune località turistiche di montagna. In Basilicata e Puglia è stata scoperta una rete simile controllata dalla malavita di Cerignola (Foggia) con appartenente alla cosiddetta “quarta mafia foggiana”, in accordo con un clan camorristico di Torre Annunziata, in provincia di Napoli. In manette sono finiti tre cittadini marocchini a Santeramo in Colle (Bari), Bariano e Boltiere (Bergamo) e un italiano di Torre Annunziata. Gli altri sono ricercati anche all’estero.