È oggi il giorno dell’‘invasione – poi annullata – all’Area 51, la base dell’aeronautica militare Usa situata nel deserto del Nevada al centro delle teorie complottiste sul fatto che al suo interno siano conservate le prove dell’esistenza degli alieni. Tutto era nato con un evento lanciato sui social e diventato presto virale, con milioni di adesioni, motivo per cui era intervenuta anche la Cia per convincere la gente a desistere dal loro piano e lo stesso organizzatore – un ragazzo australiano – aveva annullato tutto, spiegando che nelle sue intenzioni volava essere solo uno scherzo.
Nonostante questo però, la Federal Aviation Administration si è cautelata, diffondendo un’informativa ufficiale in cui informava del fatto che l’intero spazio aereo che circonda l’Area 51 è interdetto ai voli, avvertendo i piloti di qualsiasi tipo di velivolo che dal 18 settembre al 23 settembre le rotte che interessano i dintorni della base verranno deviate a causa di “potenziali pericoli” che potrebbero “compromettere la sicurezza dei loro voli”. Insomma, lo spazio aereo intorno all’Area è stato chiuso e si è creata una vera e propria no fly zone.
Una precauzione che presa forse anche dopo che qualche giorno fa sono stati arrestati due giovani youtuber olandesi, sorpresi mentre si erano introdotti nell’area “off-limits” della base, ignorando tutti i divieti, oltretutto attrezzati di droni e telecamere professionali.