“Sono emozionata, vorrei che Stefano, in qualche modo, potesse sentire le parole del pubblico ministero. Sono grata allo Stato ed alla Procura per quello che ha fatto con questo processo, che è il vero processo sulla vicenda e non quello che si è celebrato contro gli agenti della penitenziaria”. A rivendicarlo Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, parlando al termine dell’udienza in Corte d’assise, dopo la prima parte della requisitoria del pm Musarò. “Quando oggi ho sentito il pm parlare di quale essere umano così crudele potesse far tanto al corpo di Stefano ho ripensato a lui steso nella camera d’obitorio”, ha aggiunto. E sui teste: “Mi impressiona che quanti hanno parlato avevano solo da perdere”. Sulle parole del pm Musarò è intervenuto anche Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi: “Avete dimenticato le foto di Stefano? Il suo corpo parlava“.
E, in merito alle indagini, il pm ha concluso la sua prima parte della requisitoria (che continuerà il 3 ottobre prossimo, ndr) sulla figura di Francesco Tedesco, il carabiniere imputato che ha ammesso il pestaggio commesso dai due colleghi. Musarò ha però sottolineato: “La dichiarazione di Tedesco ha una rilevanza probatoria modesta, quasi nulla. È importante perché rappresenta la caduta del muro, ma le prove di quanto accaduto sono già tutte nel fascicolo“”.