È stato definito l’evento politico più rilevante dell’anno per parlare della crisi climatica. Il summit Onu sul clima avrà luogo a New York, dal 21 al 23 settembre, organizzato dal segretario delle Nazioni Unite, António Guterres, per intensificare gli sforzi per affrontare la crisi climatica. Il summit si aprirà domani con l’incontro dei giovani attivisti, dopo lo sciopero globale del clima che sta coinvolgendo più di 150 paesi, e culminerà lunedì con l’incontro con i leader mondiali. “Portate dei piani concreti, non chiacchiere” ha chiesto Guterres, alle oltre 60 nazioni partecipanti.
Prima del summit, il segretario delle Nazioni Unite ha scritto una lettera a tutti i leader chiedendo di venire “pronti ad annunciare i piani che fisseranno il prossimo anno per ridurre le emissioni di gas serra per il 2030 e raggiungere emissioni zero entro il 2050″. Un obiettivo ambizioso che pochi paesi si sono finora impegnati a compiere. Le sue richieste seguono la linea degli accordi di Parigi, che hanno fissato di contenere l’innalzamento delle temperature al di sotto dei 2 gradi entro fine secolo, un obiettivo che sembra ormai difficile da raggiungere. Guterres ha invitato i paesi a ridurre le emissioni del 45 percento entro il 2030, a porre fine ai sussidi ai combustibili fossili e a vietare le nuove centrali a carbone dopo il 2020.
I maggiori leader mondiali saranno presenti al summit di lunedì. È attesa la partecipazione del primo ministro indiano Narendra Modi, del presidente francese Emmanuel Macron, del primo ministro inglese Boris Johnson e della cancelliera tedesca Angela Merkel. Per la Cina si prevede che sia presente il ministro degli esteri. Per l’Italia ci saranno il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro per l’Ambiente Sergio Costa. Assenti invece Donald Trump, il presidente del Brasile Jair Bolsonaro -al centro delle cronache con la presunta accusa di aver bloccato dei finanziamenti per prevenire gli incendi in Amazzonia– e l’australiano Scott Morrison. Non ci sarà neppure il presidente del Sud Africa, Cyril Ramaphosa, a causa di problemi di politica interna. Presentazione dei piani di azione ma anche di ricerca di possibili cooperazioni in nove linee di azione, per indicare iniziative congiunte. I paesi partecipanti hanno accettato di rivedere i loro piani ogni cinque anni per aumentare progressivamente gli obiettivi di riduzione delle emissioni. La prima fase di revisione di questo processo è prevista per il prossimo anno.
Oltre ai rappresentanti delle imprese e della società civile, più di 500 giovani sono stati selezionati per partecipare al vertice. Le Nazioni Unite hanno finanziato il viaggio “il più possibile a emissioni zero” a New York per 100 giovani leader climatici di tutto il mondo. Per l’Italia ci sarà Federica Gasbarro, 24 anni, studentessa di biologia. Anche Greta Thunberg, che ha attraversato l’Oceano Atlantico per 15 giorni su una barca da regata in alternativa al volo, parteciperà all’evento. Le proteste degli studenti e delle studentesse continueranno poi in tutto il mondo con lo sciopero globale per il clima, convocato per il prossimo 27 settembre, che avrà luogo anche in Italia, con più di 150 cortei in tutto il paese.
Dopo il summit sul clima delle Nazioni Unite del 23 settembre, il prossimo appuntamento sarà la conferenza COP25 che si terrà dal 2 al 23 dicembre, a Santiago del Cile, dopo la rinuncia della candidatura del Brasile. L’ultimo passo prima della COP2020, momento più importante di negoziazione dopo gli accordi di Parigi, quando i paesi partecipanti dovranno annunciare come aggiornare i loro piani climatici. A conclusione del summit del 23 il segretario Onu diffonderà un dossier sui risultati della riunione per garantire ulteriori impegni di riduzione delle emissioni e il sostegno necessario per attuare le iniziative proposte.