Potrebbe accadere qualcosa di mai visto in Italia. Nella Curva Scirea dell’Allianz Stadium per la partita tra Juventus e Verona, non compariranno più gli striscioni di gruppi ultras come quelli di Tradizione Antichi Valori e Nucleo 1897 e – ancora più importante – quello dei Drughi di Dino Mocciola al secondo anello. È una delle conseguenze dell’operazione Last Banner di lunedì mattina che ha portato in carcere 12 tra leader e ‘colonelli’ del tifo organizzato.

Altri striscioni erano già spariti da tempo dopo indagini e arresti come quello degli Arditi dei fratelli Lo Surdo, legati ai fratelli Crea, boss della ‘ndrangheta torinese, e quello dei Bravi Ragazzi di Andrea Puntorno, condannato per traffici di droga, e infine quello dei Vikings di Loris Grancini, finito in carcere per una condanna definitiva per tentato omicidio. A tutti loro di volta in volta la questura di Torino ha ritirato l’autorizzazione a esporre gli striscioni e così ha fatto anche adesso. Una curva sostanzialmente decapitata.

D’altronde la traduzione del nome dato all’indagine dalla Digos è significativo: ultimo striscione. Questo vuoto di potere nella Curva Sud ora apre nuovi spiragli. Ci si chiede cosa decideranno di fare i componenti delle tifoserie decapitate – che mercoledì per la partita di Champions League contro l’Atletico Madrid hanno disertato gli spalti del Wanda Metropolitano per solidarietà agli arrestati – e quali altri nomi si faranno avanti.

Uno dei possibili nuovi ingressi potrebbe essere quello dei True boys che da molti mesi lanciano proclami contro Umberto Toia, leader dei Tradizione, reo di non aver lasciato spazio e di aver fatto intonare cori contro i napoletani. D’altronde da quell’area geografica arrivano i rappresentanti del nuovo gruppo, come Davide Nouaimia Bonavita, napoletano residente a Stoccarda ed ex componente dei Drughi Germania.

Come ha mostrato Report, Nouaimia porta uno strano anello con lo stemma del Comune di Ottaviano e le iniziali del boss Raffaele Cutolo. “Mo ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost’”, scriveva su Facebook giovedì pubblicando un video in cui si è detto dispiaciuto per gli arresti di “tre leader del gruppo al secondo anello”, mentre si è rivolto a quelli del primo anello in modo minaccioso: “Abbiamo la strada libera. Siamo pronti. Adesso veniamo”. E di nuovo: “Adesso vediamo se cantate ancora contro la città di Napoli”.

Il capo dei Tradizione, Toia, è indagato per violenza privata e minaccia ai danni di Salvatore Del Sorbo, altro esponente dei True Boys: un anno fa tra i due era sorta una polemica perché il primo non avrebbe permesso “mai e poi mai” l’esposizione dello striscione del nuovo gruppo che lui non riconosceva. Dai social lo scontro rischiava di concretizzarsi in un centro a Torino, ma la polizia lo ha evitato.

Così stasera Juve-Verona avrà un livello di rischio elevato, livello 3, il massimo. L’incontro richiedeva già la massima attenzione per la storica rivalità delle tifoserie, ma “le misure cautelari dei giorni scorsi potrebbero provocare nuove frammentazioni interne negli ambienti del tifo organizzato. Bisogna vedere quale sarà la reazione”, spiegava nei giorni scorsi il questore di Torino, Giuseppe De Matteis, che aveva già previsto “un importante dispositivo di ordine pubblico”. Dal canto suo la Juventus, in accordo con gli organi di sicurezza, manderà gli steward anche in Curva Sud per la prima volta dalla loro introduzione.

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