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Marco Carta non si presenta alla prima udienza del processo per furto, gli avvocati: “Era agitato perché non ha mai visto un’aula di un tribunale”

"Non è venuto perché questa vicenda gli ha causato molti problemi, per lui è stato un incubo, uno tsunami, come per tutti quelli che vengono coinvolti in vicende giudiziarie", hanno aggiunto i legali

di F. Q.

Marco Carta non si è presentato in aula venerdì alla prima udienza che lo vede imputato con l’accusa di furto aggravato di sei magliette – per un valore di 1200 euro – dalla Rinascente di Milano. “Era agitato, perché non ha mai visto un’aula di un tribunale in vita sua (per un processo, era presente all’udienza di convalida, ndr), anche se è sicuro della sua innocenza“, hanno spiegato i suoi difensori, gli avvocati Simone Ciro Giordano e Massimiliano Annetta. “Non è venuto perché questa vicenda gli ha causato molti problemi, per lui è stato un incubo, uno tsunami, come per tutti quelli che vengono coinvolti in vicende giudiziarie”, hanno aggiunto precisando anche che Carta “ha fretta di arrivare a una decisione, comprensibilmente, sta male, si sente mortificato da determinati termini”, che sono stati usati sui social network contro di lui in questi mesi.

Il prossimo passo sarà la visione in aula, davanti al giudice, delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della Rinascente. E solo dopo questo passaggio, considerato decisivo sia dal pubblico ministero che dai difensori, già il 31 ottobre potrebbe arrivare la sentenza per il cantante ex vincitore di Amici. Nel corso della prima udienza, i suoi legali hanno chiesto e ottenuto che sia giudicato in abbreviato condizionato all’acquisizione di quei filmati, rito a porte chiuse e con lo sconto di un terzo sulla pena in caso di condanna.

Nell’udienza il giudice Stefano Caramellino ha stralciato il procedimento a carico dell’infermiera 53enne Fabiana Muscas, arrestata per furto assieme al cantante la sera del 31 maggio. Lei, bloccata insieme al 34enne dopo che la placchetta flessibile all’interno delle t-shirt fece scattare l’allarme antifurto, fu trovata in possesso della refurtiva. Da qui la convalida dell’arresto per lei, ma non per Carta. La donna, assistita dal legale Giuseppe Castellano, ha chiesto di essere ammessa all’istituto della messa alla prova, ovvero di potere svolgere lavori di pubblica utilità in un’associazione che si occupa di donne vittime della tratta della prostituzione a Cagliari. Il giudice deciderà se accogliere la richiesta nell’udienza del 17 dicembre.

Secondo l’avvocato Giordano, “dalle dichiarazioni confessorie della donna emerge che lei si è assunta la responsabilità” di quanto accaduto. “Carta – ha proseguito il legale – era già lontano e poteva andare via, ma è tornato indietro perché non aveva idea di cosa stesse succedendo”. Il pm Nicola Rossato, invece, è convinto della colpevolezza del cantante. Tanto da aver presentato ricorso in Cassazione – la decisione il prossimo 6 novembre – contro la mancata convalida dell’arresto.

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