La guardia costiera tunisina ha fermato in tutto 75 persone in 5 diverse partenze irregolari verso l’Italia. Sono i tentativi di sbarco fantasma che nel 2019 hanno portato in Italia più di 5mila persone: questa volta però le motovedette di Tunisi sono intervenute, come ha reso nota il ministero dell’Interno. Tra i 75 fermati durante queste operazioni, anche 34 sub-sahariani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, oltre a due bambini. Un segnale che i trafficanti di uomini stanno cominciando a interessare anche alla rotta che propria dalla Tunisia porta alla Sicilia: le 5 partenze sono state intercettate non lontano dalle coste di El Kraten nella provincia di Kerkennah (Sfax), a Chebba (Mahdia) e a El Hassiane, nella provincia di Kalaat Landlous (Biserta). Tutte le persone a bordo sono indagate dalla magistratura tunisina per “tentata emigrazione senza documenti verso l’Italia”. 38 rimangono in stato di custodia cautelare, su indicazioni del pubblico ministero. Venerdì il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato che subito dopo la nascita del nuovo governo tunisino si recherà proprio in Tunisia per “accordi sui rimpatri“.
Nel frattempo nella notte a Lampedusa sono arrivati 108 migranti. Intorno alle 22 un barcone con a bordo 92 persone è stato intercettato a poche miglia dall’isola da una motovedetta della capitaneria di porto. Altri 16 migranti, a bordo di un barchino, sono arrivati direttamente a terra. Difficile la situazione all’interno dell’hot spot, dove in questo momento si trovano circa 300 ospiti a fronte di una capienza massima di un centinaio. Un altro minisbarco è avvenuto in Calabria, dove 41 iracheni e iraniani sono stati intercettati e bloccati dalla Guardia costiera alla periferia di Brancaleone, nella Locride. Tra i migranti anche quattro donne e cinque minori tra cui due bambini di sei anni. I migranti sono arrivati sulle coste calabresi a bordo di una barca a vela. Subito dopo lo sbarco, i carabinieri hanno posto in stato di fermo due cittadini ucraini ritenuti gli scafisti. Nel corso della notte i 41 migranti sono stati trasferiti in un centro di prima accoglienza di Roccella Ionica.
Continuano anche i salvataggi nel Mediterraneo, dove nella notte tra venerdì e sabato in quattro diverse operazioni sono state salvate 262 persone nelle acque al largo di Malta. Una motovedetta di La Valletta ha anche trasferito a bordo altri 35 naufraghi che si trovavano sulla nave Ocean Viking di Medecins Sans Frontieres. Sull’imbarcazione della ong restano però 182 persone, poiché le autorità maltesi contestano che il salvataggio sia avvenuto nelle loro acque. In una nota, Msf ha affermato che “l’ordine di sbarcare solo 35 naufraghi è un’altra vergognosa dimostrazione delle disumane politiche migratorie europee. I leader europei stanno usando le persone soccorse come pedine mentre discutono e negoziano ridistribuzioni e ricollocamenti”. “Chiediamo ai leader europei di trovare una soluzione immediata per lo sbarco e un meccanismo di sbarco predeterminato per tutte le persone soccorse nel Mediterraneo centrale”, sottolinea Msf.
Sul tema ha parlato venerdì Luigi Di Maio, sottolineando che “l’Italia continua a sostenere di non potersi far carico di tutti i migranti che dal Nord Africa si dirigono all’Europa. Dobbiamo evitare che il susseguirsi di notizie di un possibile accordo sulla redistribuzione in Ue permetta ai trafficanti di uomini di convincere tanti disperati a salpare dalla Libia. Sarò fortemente impegnato a lavorare per nuovi accordi di riammissione verso quei Paesi in cui possiamo eseguire rimpatri. Nei prossimi giorni dalla Farnesina ci saranno novità”, ha annunciato il capo politico M5s. “Il numero maggiore di migranti che arriva in Italia parte dalle coste della Libia e della Tunisia“, ha aggiunto Di Maio. Spiegando che “solo attraverso la stabilizzazione della Libia, con il dialogo e il processo di pace, si possono ridurre le partenze”.