Solida, concreta, fortissima in difesa e anche fortunata: nel derby, l’Inter lancia un segnale importante per il campionato. Gli uomini di Conte convincono contro un Milan ancora tutt’altro che convincente, grazie a un attacco di peso ma efficace, con Lukaku e Lautaro sempre pericolosi e mai statici e soprattutto con una difesa impenetrabile. I tempi di Godin uniti alle caratteristiche di Skriniar e De Vrij, creano una linea impenetrabile, con Handanovic a dare ulteriori sicurezze. E’ ancora un cantiere aperto il Milan: lo dimostra il fatto che se l’Inter, quando proprio deve pasticciare lo fa dalla tre quarti avversaria in su, i rossoneri spesso tendono a farlo nella propria area.
Il primo tempo è un festival del vorrei ma non posso: l’Inter vorrebbe essere arrembante e concreta come Conte, il Milan vorrebbe declinare al meglio l’estetica di Giampaolo. In mezzo però ci sono tanti, troppi errori: l’Inter potrebbe andare in vantaggio con Lukaku e D’Ambrosio, ma il primo trova Donnarumma sulla sua strada, il secondo trova un angolo impensabile e coglie il palo a porta spalancata. Il Milan vorrebbe palleggiare già dalla sua area come da filosofia giampaoliana, ma Rodriguez nel farlo regala un assist involontario e clamoroso a Lautaro, non sfruttato per sua fortuna. Assist ricambiato da Sensi (seppur nella trequarti rossonera) che pur giocando bene si perde il pallone e regala un contropiede clamoroso a Suso che però rispetta il trend di giornata e spreca anche lui facendosi recuperare da Asamoah.
Ma tra errori e occasioni sprecate il derby è godibile: D’Ambrosio sbaglia a porta vuota ma dimostra di poter segnare in rovesciata acrobatica, fermato da Donnarumma. La novità rossonera, il giovane Leao regala spunti interessanti e speranze ai suoi tifosi…e un gol all’Inter quando, sfortunato, in apertura di secondo tempo mette la gamba e devia nella sua porta un tiro di Brozovic regalando il vantaggio all’Inter, sospeso solo da un check abbastanza superfluo del Var.
Ma è un Milan troppo fumoso e pasticcione quello che tenta di rientrare in partita: pochi spunti, disordinati, e Piatek è in pieno periodo no: neppure gli stop più semplici gli riescono. E l’Inter ne approfitta: Lukaku sfrutta un bel cross di Barella e fa il 2 a 0, chiudendo di fatto la partita, che potrebbe finire in goleada con gli ultimi assalti nerazzurri di Candreva e Politano.
C’è parecchio da lavorare per Giampaolo, sebbene c’è da considerare che per tecnici “esteti” come lui, come Sarri, gli inizi siano tradizionalmente difficili. L’Inter invece sorride: consolida il primato in classifica, e anzi lo rafforza visto che la quarta vittoria consecutiva, dopo tre turni facili, arriva nel derby.