A cinque mesi dall'arresto è stato disposto il giudizio immediato per Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci. Udienza il 26 novembre
A cinque mesi dall’arresto è stato disposto il giudizio immediato per Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci, i due giovani ex militanti di CasaPound, arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate nei confronti di una donna di 36 anni violentata in un pub a Viterbo. Il gip Rita Cialoni ha accolto la richiesta della Procura fissando il processo al prossimo 26 novembre. Nei giorni scorsi i due indagati hanno ottenuto gli arresti domiciliari.
Chiricozzi, consigliere comunale a Vallerano, un comune del Viterbese, e Licci, erano stati individuati dagli uomini della Digos. I due avevano conosciuto la vittima a una festa, si erano poi successivamente spostati in un pub, l’Old Manners. Quando la donna aveva rifiutato l’approccio era stata colpita a calci e pugni fino quasi a svenire. Poi i due avevano abusato di lei, ripetutamente e a turno, filmando tutto con i cellulari. Nei giorni successivi, la donna aveva deciso di denunciare lo stupro subito. Nei cellulari degli indagati erano state trovate le immagini. Per gli investigatori “è stata una violenza inaudita la donna è stata abusata più volte prima da uno e poi dall’altro per alcune ore, fino a quando non è stata abbandonata dai due ragazzi sotto casa”. E il giudice per le indagini preliminari nel provvedimento con cui confermava il carcere aveva scritto: “Abusi con vittima semi-incosciente. In video scene raccapriccianti”.
Il 13 settembre scorso ai due giovani erano stati concessi i domiciliari. La difesa aveva già più volte chiesto l’attenuazione della misura cautelare: una prima volta a maggio e una seconda a luglio. In entrambi i casi, però, la richiesta era stata respinta. Il giudice ha accolto la richiesta, predisponendo, però, l’utilizzo del braccialetto dotato di gps. Nei giorni scorsi, dopo che era stata depositata la perizia sui cellulari passati al setaccio per ricostruire le chat in cui le immagini della presunta violenza sarebbero state condivise, la procura aveva chiesto il processo.