Le garanzie? “Sarebbe poco serio darle adesso, a priori”. I soldi, che il presidente Rodolphe Schmid aveva definito un “problema”? “Circa 24 milioni”. E gli ammortizzatori sociali? “Sì, verranno richiesti”. Giovanni Battista Ferrario, ex manager di Pirelli e Italcementi, ci mette la faccia e viene allo scoperto nell’operazione che dovrebbe portare Prs-Passive Refrigeration Solutions SA ad acquisire lo stabilimento Whirlpool di Napoli, dove sono occupati 400 lavoratori. Ferrario, in un’intervista a Repubblica, non svela quale sarà il suo ruolo formale nella società – 200mila franchi svizzeri di capitale e sede a Lugano – definendosi “imprenditore di riferimento”: “Siamo in una fase di elaborazione degli assetti e, soprattutto, sono in corso interlocuzioni con un possibile partner industriale, che potrebbe sfociare in un accordo o solo tecnologico o anche a livello di equity”.
Di fronte a garanzie che sarebbe “poco serio” dare in questo momento, con la procedura di cessione di ramo d’azienda aperta e da perfezionare entro il 1° novembre, Ferrario dice però che “di sicuro c’è un progetto che potrà funzionare” in “una fabbrica meridionale dove lavorano persone con le attitudini di una grande multinazionale”. Le carte vincenti di Prs che dovrebbe produrre container refrigeranti in grado di conservare le derrate alimentari per un mese? “Un mercato in crescita, una squadra manageriale esperta e la copertura finanziaria”, assicura. Così la Prs conta di entrare in questo mercato, dopo l’assalto tentato (e fallito) da parte di Alberto Ghiraldi, consigliere di amministrazione della società e sviluppatore della tecnologia, con la sua Nomos. Una storia nebulosa, raccontata da Ilfattoquotidiano.it lo scorso mercoledì.
Quello dei container refrigerati, afferma Ferrario, è un mercato che conta “oltre 5 milioni di pezzi a livello mondiale e uno sviluppo stimato al ritmo dell’8% nei prossimi quattro anni”. In questo macro-contesto si inserirebbe il brevetto di Ghiraldi. E i soldi, a differenza di quanto riferito da Schmid al Corriere del Mezzogiorno, ci sono: “Circa 24 milioni, di cui la maggior parte in macchinari e una buona fetta in ricerca e sviluppo”.
Sul mantenimento dei livelli occupazionali e salariali, però, Ferrario è molto più prudente e meno ottimista: “È una questione di tempi: dopo la start up e la formazione nel giro di un anno assorbiremo una quota significativa dei lavoratori e poi, entro il secondo anno, ci avvicineremo alla saturazione del personale odierno. Ovviamente dipendente dall’andamento dei mercati”, sostiene. Schmid, in realtà, aveva riferito che in Cina la Prs era già operativa, mentre Whirlpool, anche venerdì dopo il faccia a faccia interrotto con il ministro Stefano Patuanelli, l’aveva addirittura definita tra le società “leader” nel mercato mondiale. In ogni caso, ci vorranno gli ammortizzatori sociali: “Sì – ammette Ferrario – Ma anche un supporto alla formazione e gli incentivi dell’industria 4.0″.