“Con tutto il denaro che gira attorno al mondo del calcio c’è proprio bisogno di far pagare il prezzo intero per l’abbonamento annuale anche ai disabili al 100%? Bisognerebbe dare una mano alle famiglie che vivono con una persona con disabilità grave”, denuncia a ilfattoquotidiano.it Carlo Fiori, papà di Daniele, 19enne con distrofia muscolare di Duchenne e residente a Brescia. Carlo è uno dei rappresentanti di un gruppo organizzato di tifosi delle Rondinelle, di cui fanno parte molti disabili. Dopo oltre un mese di incontri e discussioni con la società Brescia calcio sono riusciti ad ottenere che il prezzo dei biglietti a partita per disabili in carrozzina sia scontato del 50% e gratis per l’accompagnatore. Però i tifosi con disabilità grave devono continuare a pagare l’intero importo per l’abbonamento alla stagione della Serie A 2019-20: mille euro per la tribuna centrale o 500 per la gradinata, ovvero le uniche due aree riservate con una spazio per 40 disabili in tutto lo stadio Rigamonti. “Si tratta peraltro di posti senza la copertura in caso di maltempo. Chiedere una cifra del genere a queste persone rappresenta una sconfitta amara e non è giusto – aggiunge Fiori – La delusione è tanta, ma non per questo smetterò di lottare”.
In Italia ancora non esiste una normativa ad hoc che obblighi le società calcistiche a offrire agevolazioni, sconti o biglietti gratuiti. Oggi ogni club ha autonomia decisionale al riguardo. Ad esempio, i tifosi disabili che vanno a vedere le partite casalinghe di Juventus, Milan e Inter non pagano il prezzo del biglietto. Ilfattoquotidiano.it ha contattato l’Ufficio stampa della società Brescia calcio che ha risposto: “Non vogliamo discriminare nessuno, tanto meno i disabili, ma al momento abbiamo altri impegni, domenica abbiamo una partita importante da preparare (quella in casa contro il Bologna del 15 settembre, ndr). Vi risponderemo chiarendo la nostra posizione sul tema nei prossimi giorni”. Una loro replica non è mai arrivata.
Il padre di Daniele da sempre si occupa di disabilità, in passato è stato anche consigliere nazionale dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm) e oggi aiuta a sostenere le battaglie a difesa dei diritti dei disabili. Fiori settimane fa è venuto a sapere tramite alcune persone con disabilità che il Brescia calcio, promosso in serie A e con la ristrutturazione dello stadio in corso, aveva deciso di far pagare il prezzo intero per l’abbonamento annuale ai disabili al 100% di invalidità riconosciuta. “Insieme al club del presidente Massimo Cellino abbiamo fatto anche un sopralluogo dello stadio. Con in mano una normativa del 2007 che prevedeva la copertura dei posti riservati ai disabili (normativa modificata poi dalla Lega calcio nel 2018 lasciando la possibilità alle società di coprire o meno il posto, l’importante è che ci siano i bagni accessibili) – spiega Carlo – avevamo chiesto di avere per l’abbonamento annuale almeno un prezzo ridotto. Ma nulla da fare. Le posizioni del club sono rimaste immutate”.
Fiori sottolinea inoltre di agire “non per tutelare mio figlio ma per tutti i tifosi disabili. Ho organizzato e partecipato personalmente a incontri con alcuni politici locali, anche il vice-prefetto, per cercare di risolvere il problema. L’unica novità, che non riguarda comunque gli abbonamenti annuali – precisa – è che sui biglietti per il singolo match ci sarà uno sconto del 50% e l’accompagnatore entrerà senza pagare nulla. Ad oggi circa 30 su 40 abbonamenti annuali riservati ai disabili sono stati acquistati a prezzo pieno”. Fiori però spiega che verranno organizzati nuovi incontri per cercare di trovare “una soluzione condivisa tra società sportiva, comune e tifosi disabili”. “Due mesi fa – aggiunge – abbiamo creato anche un gruppo pubblico su Facebook con il nome di Club Brescia Rondinelle Rotanti con 291 membri iscritti“. “Come papà di un ragazzo in carrozzina con una malattia degenerativa – conclude Fiori – mi domando perché non si possano agevolare i disabili gravi? Chiediamo alla società di esprimere nei fatti solidarietà nei confronti di soggetti molto deboli”.