Il governo Conte è impegnato a convincere i partner europei a prendersi una parte dei richiedenti asilo che arrivano in Italia. Ma la questione immigrazione non si esaurisce qui, anzi. A ricordarlo alla politica è il sistema produttivo, che non si accontenta della “discontinuità” con il governo giallo verde, ma chiede un progetto e una gestione dell’immigrazione che risponda alle effettive esigenze del paese.
Il Fatto ha incontrato industriali e rappresentanti delle associazioni di categoria e policy makers. “Da troppo tempo un governo non ci domanda di quanta manodopera straniera abbiamo bisogno“, dichiara Vincenzo Boccia di Confindustria. La legge prevede che ogni tre anni il governo emani il Documento programmatico sull’immigrazione, ma non lo fa più nessuno da oltre dieci anni. In un paese sempre più vecchio e con il tasso di natalità ai minimi storici, possiamo permetterci di essere gli ultimi in Europa per numero di migranti economici? Come ci siamo arrivati? C’è una strategia per il futuro? Sul Fatto Quotidiano del Lunedì in edicola lunedì 23 febbraio si torna a parlare di immigrazione, di quella che non c’è.