Dopo l’annuncio di rito dello speaker dello stadio, accompagnato dai fischi del pubblico, il direttore di gara ha fatto riprendere il gioco. Il presidente della Fifa: "Bisogna identificare gli autori e buttarli fuori dagli stadi. Ci vuole, come in Inghilterra, la certezza della pena. Non bisogna avere paura di condannare i razzisti, dobbiamo combatterli fino alla fine"
Ter minuti di stop perché dagli spalti arrivavano cori razzisti. È stata interrotta la sfida tra Atalanta e Fiorentina, valida per il quarto turno di serie A, che si è disputata allo stadio Tardini di Parma. Lo stop è stato deciso dall’arbitro Daniele Orsato alla mezz’ora del primo tempo, dopo che il giocatore dei viola Dalbert ha riferito di aver udito dei cori razzisti dai tifosi dell’Atalanta. L’arbitro ha quindi applicato il regolamento. Dopo l’annuncio di rito dello speaker dello stadio, accompagnato dai fischi del pubblico, il direttore di gara ha fatto riprendere il gioco.
Mentre l’arbitro decideva di fermare la partita il presidente della Fifa, Gianni Infantino, era ospite di 90esimo minuto su Rai2. “Il razzismo si combatte con l’educazione, condannando, parlandone, non si può avere razzismo nella società e nel calcio. In Italia la situazione non è migliorata e questo è grave“, ha detto il numero uno della massima organizzazione calcistica italiana. Poi Infantino ha spiegato come combattere il razzismo nel calcio: “Bisogna identificare gli autori e buttarli fuori dagli stadi. Ci vuole, come in Inghilterra, la certezza della pena. Non bisogna avere paura di condannare i razzisti, dobbiamo combatterli fino alla fine”.