Capannori, un paesone di 40mila abitanti, a due passi da Lucca, maggio 2009. Infiamma il clima elettorale. Il centrosinistra punta su Giorgio Del Ghingaro, 60 anni, tributarista, gran tifoso della Juventus: ha già vinto 5 anni prima e ora ci riprova. Con un sostegno inatteso: quello di Beppe Grillo. Il comico genovese il 15 maggio del 2009 sale sul palco, in piazza Moro, assieme altri sostenitori di Del Ghingaro. Il gruppo locale degli amici di Grillo spiega: “Giorgio è il nostro candidato per le scelte amministrative compiute in questi anni, in particolare l’adesione al progetto Rifiuti Zero”. Applausi, evviva, e Del Ghingaro al ballottaggio supera il candidato del centrodestra e si conferma sindaco.
Il fondatore del M5s e il sindaco si era incontrati due anni prima, al Mandela Forum, dove si teneva uno spettacolo di Grillo, che volle sul palco il sindaco di Capannori. “Mi chiese di raccontare la nostra esperienza di gestione dei rifiuti. Noi siamo stati il primo comune ad adottare la strategia rifiuti zero, che considera ciò che buttiamo via nei cassonetti non uno scarto ma una materia da riutilizzare”, racconta Del Ghingaro.
Dopo il 2009 le strade del comico e del sindaco si sono divaricate. Del Ghingaro da Capannori è passato a fare il sindaco di Viareggio mentre Grillo ha dato vita al M5s. Finché in questo caldissimo agosto del 2019, proprio dieci anni dopo l’alleanza politica alle elezioni di Capannori, Grillo e Del Ghingaro si sono ritrovati sulla stessa barca. “Mi ha fatto piacere che Beppe abbia dato il là al governo tra il M5s e il Pd. Non ho mai avuto dubbi che con i suoi temi come l’ambiente, la cittadinanza democratica e il rispetto della legalità Grillo faccia parte della grande famiglia del centrosinistra. La sua cultura è agli antipodi di quella di Matteo Salvini”.
Se Grillo e il M5S hanno avuto fino al mese scorso il Pd all’opposizione, lo stesso è successo a Del Ghingaro. A Viareggio infatti, dopo essere stato estromesso dal Pd, governa con cinque liste civiche mentre i dem nel 2015 gli opposero un altro candidato. Ora tra Del Ghingaro e il Pd i rapporti sono tornati buoni. Un po’ come quelli di Grillo. A tal punto che il sindaco di Viareggio, in scadenza nel 2020, punta ad un ruolo da protagonista in Regione. In buoni rapporti con il governatore Enrico Rossi, Del Ghingaro è anche tra i possibili candidati alla sua successione con Eugenio Giani, Vincenzo Ceccarelli e Federico Gelli.
Intanto mette a fuoco l’esperienza dei sindaci, li organizza, punta a fare del civismo la terza gamba di una possibile alleanza regionale. “Mi batto per un accordo tra Pd, sinistra, M5S e civismo”, dice. “Ti invito a discutere insieme a me e a tutti gli altri amministratori della Toscana. Raccontiamoci insieme, ripartiamo dai territori, non come opzione ma come scelta. Questa è la nostra Toscana”, si legge nell’invito che Del Ghingaro ha inviato a sindaci amici invitati a Viareggio. “Il civismo può rappresentare oggi la strada per u politica basata sull’etica della responsabilità dei cittadini”, conclude il sindaco Del Ghingaro.