Manca solo il lasciapassare della Corte dei Conti, poi le chiamate potranno partire. Sono quasi 12mila le assunzioni tra le forze dell’ordine previste dalle tabelle pubblicate sul sito del ministero della Pubblica amministrazione. Lo sblocco è previsto da un decreto già firmato: uno degli ultimi atti del governo gialloverde. L’infornata interesserà tutti di corpi, dalla Polizia ai Vigili del fuoco.
Un “segnale importante” per la neoministra della Pa, Fabiana Dadone, dedicato ai “nostri angeli custodi che soffrono una cronica carenza di organico”. In realtà dei 12mila solo 1700 saranno forze “extra”, che potranno partire da ottobre, possibili grazie agli stanziamenti fatti nelle precedenti leggi di bilancio. Mentre 10mila posti saranno il frutto del turnover, dati cioè semplicemente dalla sostituzione di chi va in pensione. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha commentato lo sblocco via Twitter: “L’attenzione al settore e la sicurezza dei cittadini rimangono una priorità per il Governo”.
Sbloccati 12mila posti nelle forze dell’ordine. Si tratta di nuove assunzioni per @_Carabinieri_, @poliziadistato, @GDF, @emergenzavvf e polizia penitenziaria. L’attenzione al settore e la sicurezza dei cittadini rimangono una priorità per il Governo
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) September 23, 2019
La maggior parte delle posizioni aperte è dedicata ai Carabinieri. Sono 4540 i posti messi a disposizione per per l’Arma. Segue la Polizia di Stato, con 3134 nuovi assunti e la Guardia di finanza, con 1900. Nuovo organico anche per la polizia penitenziaria, che avrà un’iniezione di 1426 nuovi agenti. Solo 938 invece le nuove reclute dei Vigili del fuoco, corpo che viene comunque da un recente “concorsone”. Diversi i profili che saranno inseriti, dagli agenti ai commissari, inclusi orchestrali e atleti. Si tratta di pescare dalle varie selezioni che danno accesso ai corsi, scorrendo poi le graduatorie in essere. A regime il nuovo personale muoverà risorse per quasi 528 milioni di euro.
Ora per dare il via all’inserimento, come ha sottolineato Dadone, non resta che “aspettare la chiusura dell’iter”, cioè la validazione da parte dei magistrati contabili. Il tempo parte dal 4 settembre, giorno in cui è stato sottoscritto il decreto.