Il titolare dell'Istruzione annuncia la circolare rivolta ai dirigenti scolastici in cui chiede che venga giustificata l'assenza a scuola degli studenti che protesteranno per il clima il prossimo 27 settembre, come giù successo venerdì scorso a New York: "È in gioco il bene più essenziale, cioè imparare a prenderci cura del nostro mondo"
La settima scorsa ha definito lo sciopero globale per il clima “la lezione più importante che i ragazzi possano frequentare”. Ora il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, in una circolare rivolta ai dirigenti scolastici manifesta l’auspicio che un’eventuale assenza degli studenti per partecipare alla mobilitazione venga “giustificata“. La manifestazione mondiale contro il cambiamento climatico è l’ultimo evento della settimana sul clima WeekForFuture, cominciata oggi con un altro auspicio del ministro M5s, questo rivolto anche ai docenti: “Vi chiedo, sia come Ministro sia come padre – ha scritto in una lettera – di riservare del tempo all’interno delle lezioni per realizzare sessioni di discussione e riflessione sui cambiamenti climatici insieme ai ragazzi”.
La circolare rivolta ai presidi per giustificare tutti gli studenti, annunciata da Fioramonti con un post su Facebook, segue l’esempio di quanto successo a New York lo scorso venerdì, il 20 settembre: il dipartimento per l’Istruzione aveva inviato circolari nelle scuole per specificare che gli studenti – oltre un milione in città – che avessero deciso di “disertare” le lezioni per scendere in strada sarebbero stati giustificati, come ha annunciato lo stesso sindaco Bill de Blasio.
“In accordo con quanto richiesto da molte parti sociali e realtà associative impegnate nelle tematiche ambientali, ho dato mandato di redigere una circolare che invitasse le scuole, pur nella loro autonomia, a considerare giustificate le assenze degli studenti occorse per la mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico”, scrive Fioramonti su Facebook. Il ministro sottolinea che nella settimana sul clima WeekForFuture “dal 20 al 27 settembre, infatti, ragazzi e ragazze di ogni Paese stanno scendendo in piazza per rivendicare un’attenzione imprescindibile al loro futuro, che è minacciato dalla devastazione ambientale e da una concezione economica dello sviluppo ormai insostenibile“. “L’importanza di questa mobilitazione è quindi fondamentale per numerosi aspetti, a partire dalla necessità improrogabile di un cambiamento rapido dei modelli socio-economici imperanti”, prosegue Fioramonti, prima di concludere: “È in gioco il bene più essenziale, cioè imparare a prenderci cura del nostro mondo”.
Quello del 27 settembre sarà il terzo sciopero globale lanciato dai gruppi di Fridays For Future – movimento avviato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg -, dopo quelli del 15 marzo e del 24 maggio che hanno coinvolto milioni di giovani in tutto il mondo, Italia compresa. La data del 27 chiuderà la settimana del clima, organizzata volutamente in concomitanza col Climate Action Summit 2019 dell’Onu, cominciato oggi lunedì 23 settembre a New York. Un evento che riunisce capi di stato e di governo, multinazionali e ong intorno alla crisi climatica globale.