Un grosso maiale di cartapesta che sputa fumo dalla bocca e liquami dal didietro è apparso stamattina di fronte al Ministero delle Politiche Agricole a Roma portato dagli attivisti di Greenpeace Italia. L’organizzazione ambientalista, mentre è in corso a Helsinki il Consiglio informale dei Ministri Ue dell’Agricoltura sulla PAC (Politica Agricola Comune), chiede alla ministra Teresa Bellanova di “avviare un cambio di rotta per affrontare la crisi climatica in corso e tutelare la nostra agricoltura”, si legge nel comunicato. “Il rumore che sentite – spiega Simona Savini di Greenpeace Italia – simboleggia le migliaia di animali italiani allevati in modo intensivo.
Come tutti gli allevamenti intensivi del mondo contribuisce ai cambiamenti climatici in un modo che non è più sostenibile: i nostri allevamenti intensivi contribuiscono alla deforestazione attraverso la produzione di mangimi, contribuiscono ad innalzare il clima attraverso la produzione di gas serra e sono la seconda causa di particolato fine in Italia”. Greenpeace chiede che i finanziamenti europei dedicati agli allevamenti intensivi siano invece spostati verso le produzioni più piccole e sostenibili.