Tensione all’assemblea dei senatori M5s: il gruppo si è riunito per iniziare l’iter che porterà alla scelta del nuovo capogruppo, dopo che l’uscente Stefano Patuanelli è diventato ministro dello Sviluppo economico. L’incontro è stato l’occasione per riaprire un dibattito già iniziato nei mesi scorsi e che chiede maggiore collegialità e condivisione, soprattutto nei confronti del capo politico 5 stelle. Tra le proposte avanzate, secondo quanto riferito dall’agenzia Adnkronos, c’è anche quella di istituire un “comitato a 10 che prenda il posto di Luigi Di Maio“. Su questa proposta, che nei fatti andrebbe a modificare lo statuto, i parlamentari proveranno a raccogliere le firme e, nel caso in cui non dovessero raggiungere la maggioranza, hanno detto di essere pronti a rivolgersi al garante Beppe Grillo. “E’ arrivato il momento”, ha detto il senatore Primo Di Nicola durante l’assemblea, “di introdurre il principio democratico dell’elezione dal basso verso l’alto di tutti i livelli, organi e cariche del Movimento”.
Tra i pochi a esprimersi pubblicamente oggi c’è stato il senatore Mario Michele Giarrusso, che sulla propria pagina Facebook ha postato un articolo che critica il ministro Vincenzo Spadafora e soprattutto, mette in dubbio la sua fedeltà al Movimento alla luce del suo passato di vicinanza con il Partito democratico. “L’ho pubblicato perché ne condivido il contenuto”, ha detto sempre all’agenzia Adnkronos. E quindi ha attaccato direttamente il capo politico 5 stelle: “Se penso che Di Maio abbia troppi poteri? Sì, dovrebbe lasciare tutti gli incarichi. Non vedo quale esperienza possa vantare agli Esteri. Abbiamo perso 6 milioni di voti, siamo in minoranza in Consiglio dei ministri”. Quindi ha confermato che i senatori 5 stelle stiano preparando un documento: “Ci stiamo lavorando. Noi dobbiamo riportare la democrazia nel Movimento. Chiediamo a gran voce un intervento di Beppe Grillo“. Sotto accusa per Giarrusso anche l’ex ministro Danilo Toninelli, possibile candidato alla poltrona di capogruppo a Palazzo Madama: “Toninelli deve raccontarci per filo e per segno come mai abbiamo mandato a quel paese 6 milioni di elettori. Finché non chiarisce su quanto successo nell’ultimo anno e mezzo, non abbiamo bisogno di ulteriori ambiguità”. E alla domanda se in occasione delle prossime votazioni al Senato i ribelli del Movimento faranno mancare il loro apporto in Aula, Giarrusso ha detto: “Ci sono tanti colleghi che chiedono che i principi del M5s non vengano svenduti al momento del voto…”. Nel corso dell’assemblea è stato toccato anche il tema Umbria: un accordo, quello sul candidato civico condiviso col Partito democratico, “che ci è volato sopra la testa”, si è sfogato un senatore con l’Adnkronos.
Ha cercato di sminuire le tensioni il presidente M5s della commissione Antimafia Nicola Morra: “Nessuna tensione. È emersa la volontà di cambiare qualcosa. La volontà di portare il Movimento su rotte più sicure e più tranquille c’è da parte di tutti”. Poi su Twitter ha scritto: “Il sale della democrazia è il confronto, il dibattito in cui tutti possono dire la loro venendo ascoltati. Se il M5s si confronta, per alcuni media diventa in automatico lite e baruffa, mentre in verità è stato solo esercizio di democrazia aperta a collegialità e condivisione”.
Il capogruppo vicario Gianluca Perilli si è limitato a dire che “nel corso dell’assemblea odierna dei senatori del M5s, è stata avviata la procedura per l’individuazione del nuovo capogruppo. E’ stato aperto l’iter per la presentazione delle candidature e delle rispettive ‘squadre’ che dovranno comporre il prossimo direttivo del gruppo M5s a Palazzo Madama. L’obiettivo è arrivare ad Italia 5 Stelle con il nuovo capogruppo”. Il termine per la presentazione delle candidature era stato fissato per le 21 di questa sera in una mail inviata a tutti gli eletti alcuni giorni fa. “Non ci sarà un ballottaggio”, fanno sapere fonti pentastellate, “perciò proveremo ad arrivare alla votazione di un capogruppo il più condiviso possibile”. In queste ore hanno ufficializzato la propria candidatura come capigruppo alla Camera Francesco Silvestri e Anna Macina. Per quanto riguarda invece il Senato, oltre al nome di Perilli si fa anche quello dell’ex ministro Danilo Toninelli.
Non tutti però hanno condiviso i malumori: “Lasciano davvero perplessi certi rilievi gridati in maniera scomposta a mezzo stampa contro Luigi Di Maio”, ha scritto in una nota il senatore Mauro Coltorti. “Dal 4 marzo 2018 quello che ho visto io è un capo politico della principale forza in Parlamento che ha rinunciato due volte a fare il presidente del Consiglio per il bene innanzitutto del paese, ma anche del M5s. La nascita del governo ‘Conte 2’ ha rappresentato un grosso atto di responsabilità per tutti noi ed essa è stata possibile solo grazie a lui”. Così anche Barbara Floridia: “Spiace leggere alcune valutazioni su Luigi Di Maio che, ci tengo davvero a precisarlo, non rappresentano assolutamente il pensiero di tutti. Oggi abbiamo avuto una riunione, tutti hanno espresso la propria opinione e guai a non farlo”.