“La mia situazione è una conseguenza di persone o organismi che mi sono nemici. E’ un fatto di libertà: non va molto di moda in italia, in questo rigore, l’uomo libero che dice che quel che pensa, l’uomo fantasioso”: così Morgan torna a parlare con i giornalisti dopo la presentazione del Premio Tenco, al Germi, il locale milanese di Manuel Agnelli. “Ho comprato un monopattino – continua Morgan, senza un vero “perché” – il giorno dopo l’hanno vietato e mi hanno pure investito“.
E sullo sfratto dalla sua casa di Monza spiega: “Questa faccenda mi ha mosso la mano, mi ha fatto scrivere. Ho scritto una lettera a Bonisoli e a Franceschini. Io scrivo ma non rispondono… Niente. C’è la Siae che non fa nulla e hanno anche le case, c’è il ministero della Cultura che non fa niente. Sono convinti che D’Annunzio, o Leopardi hanno fatto la casa così, cioè, quando muoiono viene fuori la casa. La casa l’artista la fa quando è vivo”. E sul fatto di vivere con gli scarafaggi, come alcuni giornali avevano scritto, precisa che si trattava di “letteratura”.