Per questa vicenda il sindacalista fu costretto a dimettersi nel 2014. Al sindacato, parte civile, è stato riconosciuto un risarcimento
Prelievi di contanti, ricariche di carte di credito, bonifici sui conti della coppia e spese per acquisti personali. Il giudice monocratico di Roma ha condannato ad 1 anno e 8 mesi di reclusione Giovanni Centrella, ex numero uno di Ugl, per l’accusa di appropriazione indebita nel periodo giugno 2010-2014.
Accolto l’impianto accusatorio del pm Stefano Pesci dal tribunale che ha anche disposto una provvisionale immediatamente esecutiva in favore del sindacato di 140mila euro. Centrella era accusato di avere illecitamente sottratto dalle casse dell’Ugl 500mila euro nel 2013 quando ricopriva la carica di segretario generale. Per questa vicenda il sindacalista fu costretto a dimettersi nel 2014. L’indagine partì dopo una segnalazione da parte di una banca per una operazione sospetta all’Unità di informazione finanziaria della Banca di Italia.
Il Tribunale ha anche deciso “il risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede e la condanna al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva pari ad euro 140.000 per la Federazione nazionale UGL Metalmeccanici ed una pari ad euro 200.000 in favore della Confederazione Generale UGL. Entrambe le organizzazioni – sottolinea in una nota Lo il sindacato – si sono costituite parti civili“.