I dati dell'istituto triestino per il TgLa7, secondo i quali il partito di Renzi sarebbe la quinta forza. Lega sempre prima (con ribasso), M5s secondo senza merito perché cala ma i democratici sono prosciugati dalla scissione. In un'eventuale corsa tra coalizioni la spunterebbe l'alleanza giallorossa
Italia Viva, il nuovo movimento di Matteo Renzi, per la prima volta nella sua brevissima vita supera il 5 per cento in un sondaggio. A dare maggiore credito alla forza politica dell’ex presidente del Consiglio ed ex segretario del Pd è l’istituto Swg nella rilevazione settimanale per il TgLa7. Secondo questi dati Italia Viva riuscirebbe perfino a superare Forza Italia e a tallonare i Fratelli d’Italia. Bisogna dire che è il primo e unico sondaggio a stimare così in alto il partito di Renzi. Tutti gli altri finora lo hanno valutato poco sopra il 3 per cento. Tra l’altro c’è un’altra forza politica che nei risultati di Swg ha maggiore forza rispetto ad altre rilevazioni: Cambiamo! di Giovanni Toti (che a primavera cerca la riconferma da governatore della Liguria) raggiunge il 2 per cento a petto degli zero virgola attribuiti in queste settimane da quasi tutti gli istituti.
Lega prima, M5s secondo (ma senza merito)
Ricapitolando, comunque, la Lega resta il primo partito nelle indicazioni di voto con il 33,6 per cento, sia pure in calo di quasi mezzo punto in una settimana. Il
Coalizioni: l’alleanza giallorossa è avanti
Anche Swg, come già ieri Quorum/YouTrend, ha provato a sperimentare una eventuale corsa bipolare di coalizione, cioè centrodestra e centrosinistra più M5s. Ne viene che è confermato che sarebbe un testa a testa ma con una punta significativa di vantaggio dell’alleanza giallorossa. E’ implicito che sarebbe l’unica speranza di arrivare al governo sia per il Pd sia per il M5s, visto che il centrodestra a oggi è a meno di 3 punti dal 50 per cento.
Infine Swg ha indagato su com’è composto il “nuovo” elettorato di Renzi: da dove provengono i voti (virtuali) per Italia Viva? In maggioranza, come prevedibile, dal Pd (2,8 per cento). Non irrilevante (0,8) il contributo di +Europa (che spiega anche il ribasso del partito di Emma Bonino). Scontato l’arrivo di voti da Forza Italia, il cui elettorato moderato non ha altri punti di riferimento a destra. Colpisce il recupero dall’astensionismo che vale l’1,1 dell’elettorato di Italia Viva. In questo quadro l’ultima curiosità sottolineata dall’istituto di sondaggio triestino è che il Pd – con l’uscita di Renzi – recupera lo 0,7 per cento dai Cinquestelle.