Zhejiang Zhonzheng Industry aveva registrato nell’Ue uno scooter, il Ves, simile alla Vespa Lx provocando la reazione di Piaggio che, nel 2014, aveva chiesto all’Euipo di dichiarare nullo il modello, poiché non avrebbe soddisfatto i requisiti di novità e carattere individuale rispetto alla Vespa Lx, alla quale assomiglia. Ma i giudici hanno dato torto alla casa di Pontedera: "Differenze numerose e significative"
Quello del gruppo cinese Zhejiang Zhonzheng Industry non è stato un plagio della Vespa. La Corte di giustizia dell’Ue ha dato ragione all’Euipo, l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale, e torto alla Piaggio in un ricorso che la casa di Pontedera aveva presentato contro il gruppo cinese.
Zhejiang Zhonzheng Industry aveva registrato nell’Ue uno scooter, il Ves, simile alla Vespa Lx provocando la reazione di Piaggio che, nel 2014, aveva chiesto all’Euipo di dichiarare nullo il modello, poiché non avrebbe soddisfatto i requisiti di novità e carattere individuale rispetto alla Vespa Lx, alla quale assomiglia.
L’Euipo ha respinto la domanda della Piaggio, che ha fatto ricorso al Tribunale Ue che ora, a distanza di 5 anni, ha confermato la legittimità della decisione dell’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale. Per i giudici, l’Euipo ha “correttamente concluso che lo scooter della Zhejiang e la Vespa Lx suscitano impressioni generali diverse” e che “il primo possiede caratteristiche individuali rispetto al secondo”.
Anche perché, sostiene il tribunale europeo, mentre il veicolo cinese “è dominato da linee sostanzialmente spigolose”, quello italiano, disegnato da Corradino D’Ascanio, “privilegia linee arrotondate”. Le differenze che li separano sono “numerose e significative”, pertanto, concludono i giudici di Lussemburgo, non “sfuggiranno all’attenzione di un utilizzatore informato”.