Esistono esseri umani che criticano Greta Thunberg senza nessun minimo di pudore e dignità. Ormai non ci meraviglia più la superficialità umana e il cinismo bieco di alcune persone. Poi l’arrivo dei social ha solo contribuito a dare voce e risalto a personaggi che andrebbero semplicemente curati. E su questo Umberto Eco aveva ragione da vendere.
Ma torniamo alla ragazzina svedese. Greta non fa altro che dire al mondo e soprattutto alla politica che, senza provvedimenti urgenti e reali sulle politiche ambientali, siamo destinati all’estinzione di massa. Fatti oggettivi, ben visibili e documentati da sempre. E allora?
Ecco, se una ragazzina protesta pacificamente da anni ed è riuscita a far riflettere e focalizzare un po’ di più l’attenzione su un aspetto così essenziale per la vita del nostro pianeta, a certe “persone” anche questo non va bene. Gli attacchi sono di diversi tipi e ognuno degno di una clinica apposita.
Ci sono politici, giornalisti e opinionisti che la criticano per il suo aspetto. Ci sono altri che la criticano perché dietro ci sono i suoi genitori ricchi. Ci sono altri ancora che la criticano perché non è una scienziata e non è vero quello che dice. Ci sono poi quelli che la criticano solo per farsi notare.
Insomma uno schifo. Ma veramente non vi vergognate? Una ragazzina che a 16 anni ha una sensibilità così elevata e così sincera dovrebbe essere solo un esempio per tutti. Senza discussione, senza vedere sempre il marcio su ogni cosa. Senza distinzione. Anche perché dovrebbe essere chiaro che è una battaglia per tutti: magari non per noi di una certa età, ma per le future e prossime generazioni.
E il problema è proprio questo; non ci interessa andare oltre il nostro naso. Siamo completamente presi dai nostri egoismi quotidiani. Siamo presi dal vivere in realtà virtuali e senza utilità per la comunità. Siamo sempre più chiusi e, allo stesso tempo, sempre più cinici e esauriti. Siamo arrivati al punto di criticare una ragazzina di 16 anni che, invece di perdere tempo in stupidate, riesce a dire al mondo che siamo una massa di rincoglioniti che stanno distruggendo il pianeta.
Non ci indigniamo o preoccupiamo delle nuove generazioni – ma anche delle nostre – che passano più tempo facendosi selfie a culo nudo che a studiare o lavorare. Insomma, una società alla rovescia. Ognuno è libero di vivere come vuole, ma arrivare anche a criticare chi pensa al bene comune è il frutto di una società sempre più malata e capovolta. Una nota positiva in tutto questo, dalla politica italiana, arriva dal nuovo ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, il quale ha inviato una circolare che invita le scuole (“pur nella loro autonomia”) a considerare giustificate le assenze degli studenti che partecipano alla mobilitazione per il clima il prossimo 27 settembre. Una piccola cosa, ma molto significativa.
Bene, questa è la questione: viviamo in un mondo sempre più dominato dall’ignoranza e dalla saccenza. Siamo invidiosi e ottusi: ma dobbiamo lottare anche per queste persone. L’attenzione mediatica che è riuscita a scatenare Greta dovrebbe far riflettere un po’ tutti, dovrebbe farci capire che certi temi sono stati troppo trascurati e messi da parte, dovrebbe far riscoprire l’essenza della nostra vita e delle nostre profonde radici spirituali. In fondo Greta è riuscita a rompere un grandissimo tabù e modo di dire che sempre ci siamo sentiti dire: “cosa vuoi fare Tu, cambiare il mondo?” Quante volte lo avrete sentito dire?
Ebbene, i risultati di certo dipenderanno dai politici di tutto il mondo, ma Greta una cosa l’ha fatta e ha realmente cambiato il mondo: da ragazzina, ha portato questo tema con una forza dirompente alla discussione globale.
Di certo è un esempio da seguire. Di certo non sta facendo del male a nessuno. Di certo non ha detto di essere la soluzione ai problemi. Di certo non ha detto di essere una scienziata. Di certo non ha detto di essere una politica. Ha semplicemente detto una verità che non ci piace sentire: stiamo uccidendo il nostro pianeta e i nostri futuri figli.