La notizia arrivata dal ghiacciaio Planpincieux sul Monte Bianco, a rischio crollo, “deve scuoterci tutti”. E l’Italia è pronta a rispondere avviando “una nuova stagione di riforme per un futuro sostenibile”. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al suo secondo anno al Palazzo di Vetro, parla dal palco della 74esima Assemblea generale delle Nazioni Unite per presentare ai leader mondiali il progetto per la lotta ai cambiamenti climatici del governo giallorosso. Un piano, ha specificato, che “mette al centro soluzioni che migliorano la qualità della vita dei cittadini e rispondono alle urgenze che assillano la società”. Poi il richiamo all’allarme lanciato dalla Valle d’Aosta sui circa 250mila metri cubi di ghiaccio a rischio collasso: “Un allarme che non può lasciarci indifferenti, deve scuoterci tutti. Per questo continueremo a incoraggiare la mobilitazione dei cittadini”.

Conte ha assicurato che il governo risponderà con un’azione di ampio respiro necessaria per realizzare un futuro che sia davvero sostenibile per le prossime generazioni. “Non bisogna cadere nell’errore di cedere a un facile consenso, un consenso a breve termine”. “Tante sono le sfide a cui siamo chiamati”, ha affermato il premier, “e possiamo avere successo solo se agiamo con coraggio, determinazione e visione e ascoltando la voce di reclama un mondo migliore”. “Il dovere di noi governanti è di ascoltare queste voci e riuscire a tradurle in atti concreti”, ha poi aggiunto Conte, rivolgendosi ai ragazzi dei Fridays For Future e alla protesta contro i cambiamenti climatici che è stata protagonista di queste giornate all’Onu e si terrà venerdì anche in Italia, al termine della WeekforFuture. “Continueremo a seguire e incoraggiare la mobilitazione dei cittadini e dei giovani”, ha assicurato Conte, dopo che il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha manifestato l’auspicio che l’assenza degli studenti per partecipare alla mobilitazione venga “giustificata.

Oltre il clima: immigrazione e Libia – Nel corso del suo intervento all’Onu, Conte ha riaffermato quindi l’impegno dell’Italia per il multilateralismo: “Solo un’azione collettiva e coordinata può porre le premesse per offrire soluzioni adeguate alle molteplici sfide. E ha chiesto di lavorare a un multilateralismo “efficace”, altrimenti diventa “una mera tecnica operativa, che non può pretendere di orientare solide scelte di valore”. Scelte come quelle che vanno perseguite sul clima, ma anche in altre questioni delicate e complesse come l’immigrazione: “Oggi l’Italia non è più sola e l’Unione europea ha l’occasione di fare la sua parte senza ulteriore indugio in modo serio e risolutivo”, ha detto Conte, commentando l’accordo raggiunto a Malta che rappresenta per l’Italia “una svolta“. Ma non basta: “Non possiamo transigere nell’assicurare un sistema di rimpatri rigoroso ed efficace per gli immigrati irregolari”.

Infine l’appello sulla Libia e l’Iran: “È questo il momento per rilanciare una Libia unita e pacificata. E un cessate il fuoco credibile è solo un primo passo urgente e necessario per riavviare un dialogo politico inclusivo tra tutte le parti”, ha affermato Conte, spronando tutti gli Stati dell’Onu a “impegnarsi a un embargo delle armi verso la Libia per evitare un escalation del conflitto”. Per quanto riguarda l’accordo con Teheran sul nucleare, per il premier “continua a rappresentare un elemento chiave dell’architettura globale di non proliferazione”. Al termine del suo discorso, Conte ha poi riassunto su Facebook il lavoro svolto all’Onu: “Lotta ai cambiamenti climatici, un nuovo modello di sviluppo sostenibile, confronto con i giovani per indirizzare le scelte del domani. Le due giornate qui a New York – si legge – sono state intense e importanti. Fra poco si rientra in Italia, concentrati sul grande lavoro che ci aspetta”, conclude il premier.

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