Cosa faresti se all’improvviso, tornando a casa, non trovassi più il tuo amato cane? In molti attaccano appelli con la foto dell’animale sui pali nella luce, pregando chiunque lo trovi di riportarlo a casa. Altri telefonano subito ai canili della città. Poi ci sono Carole e Verne King, che hanno deciso di licenziarsi dal lavoro per dedicarsi totalmente alla ricerca di Katie, il loro border collie. Tutto comincia quando i due coniugi, dopo una serata trascorsa con amici, ritornano nel loro hotel “per-friendly”, a Kalispell, nel Montana. E lì non trovano più il loro amatissimo border collie di 7 anni. Scomparso. “Siamo rientrati in albergo alle 23:30, abbiamo varcato la porta della stanza ed entrambi ci siamo chiesti, “dov’è Katie”?”, ha raccontato Verne a Good Morning America.
Nei due si scatena il panico e la ragazza della reception non ha notizie tranquillizzanti: l’unica cosa che sa è di aver visto un cane pronto a fuggire davanti alla porta d’ingresso. Il primo pensiero va alle enormi distese di boschi che circondano la città, accanto al Glacier National Park: come fare a trovare un cane che è sparito in quelle zone? Le ricerche vanno avanti tutta la notte, ma i King si rendono subito conto che non basta. Katie non si trova e l’oscurità rende tutto più difficile. I due cercano il loro cane anche nei giorni successivi ma il mese di agosto sta arrivando alla fine e per i due arriva il momento di tornare al lavoro. Cosa che Carole decide di non fare, come racconta il New York Times. La donna si licenzia e quando il marito riparte per Spokane, lei continua a cercare. Telecamere, “trappole” con il formaggio preferito dal border collie, t-shirt usate lasciate in posti strategici in modo che l’animale, sentendo l’odore, potesse riconoscere la presenza dei padroni. Una ricerca estenuante, durata 57 giorni. È la mattina del 15 settembre quando Carole trova finalmente Katie, in una zona vicino all’albergo. La cagnolina, inizialmente titubante, alla fine riconosce la padrona e le si butta tra le braccia. “Mi sono messa a piangere mentre la stringevo”, ha raccontato la donna al New York Times.