I medici hanno provato a insistere ma madre e padre della paziente erano irremovibili. Nella notte la chiamata in procura al Tribunale dei minori: potestà genitoriale sospesa il tempo necessario per intervenire. La bimba, neanche 10 mesi, si era sentita male dopo una caduta. Aveva un versamento alla testa
Per risolvere il conflitto fra procedure mediche e convinzioni religiose è dovuto intervenire il pm di turno. Al centro, le sorti di una bambina. La piccola, di neanche 10 mesi, era stata operata d’urgenza all‘ospedale di Legnano e aveva bisogno di una trasfusione di sangue. Ma i genitori si sono opposti: sono testimoni di Geova e la loro religione non consente questa pratica, neanche nei casi più a rischio. I medici hanno provato a insistere, descrivendo i pericoli del quadro clinico in cui si trovava la bambina, ma la decisione del padre e della madre è stata irremovibile. Col passare dei minuti la tensione si alzata, e sul posto sono arrivati i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Legnano. Proprio loro, nel corso della notte, si sono rivolti al pm di turno in Procura, al Tribunale dei minori, chiedendo l’autorizzazione a procedere contro la volontà genitoriale, per salvare la vita alla paziente. Il magistrato ha quindi sospeso temporaneamente la potestà dei genitori sulla bambina e i dottori hanno potuto effettuare la trasfusione. Stando a quanto riportato su Il Corriere della Sera e su Il Giorno, la bimba si è salvata e ora avrebbe superato la fase critica.
Si era sentita male la mattina del 24 settembre, in seguito a una caduta e a un colpo alla testa. Dopo un primo momento senza sintomi, la bambina aveva iniziato a mostrare segni preoccupanti: sudore, tosse, conati di vomito. I genitori – italiani, quarantenni – l’hanno portata all’ospedale di Gallarate, il più vicino alla loro casa, per una visita di controllo. Il trasferimento a Legnano ha poi confermato le condizioni critiche: versamento alla testa e necessità di un’operazione nell’immediato.
Dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova riceviamo e pubblichiamo:
“Contrariamente a quanto pubblicato da vari giornali, dai riscontri effettuati con i medici dell’Ospedale di Legnano è emerso che la bambina non è mai stata in pericolo di vita. L’intervento per una commozione cerebrale a seguito di una caduta si è concluso con successo senza praticare nessuna trasfusione di sangue. Risulta infondata la notizia che la Procura abbia ordinato la trasfusione, né ai genitori è stato comunicato alcun provvedimento del tribunale per limitare la loro responsabilità genitoriale”.
aggiornato da Redazione Web alle 13.15 del 26 settembre 2019