È successo a Firenze. Recentemente il figlio maggiore del fondatore della Lega è stato condannato in appello per non aver saldato un conto da un gioielliere
Tre anni fa era stato condannato a dieci mesi per non aver pagato il conto da un gioielliere di Busto Arsizio, condanna poi confermata in appello. Ma Riccardo Bossi l’avrebbe rifatto: non saldare. Il figlio del senatore leghista è stato denunciato per insolvenza fraudolenta da un ristoratore fiorentino come riporta il quotidiano La Nazione. Secondo Il primogenito del fondatore del Carroccio ha cenato in compagnia di una donna in un ristorante in piazza Beccaria, “Antico Beccaria”, e, al momento di pagare il conto, una sessantina di euro, si sarebbe dileguato sostenendo che doveva andare a un bancomat a prelevare il contante.
Il ristoratore, Gaetano Lodà, un passato di spicco nella tifoseria viola, aveva salvato sull’agenda il numero del telefonino con il quale gli era arrivata, nel pomeriggio di sabato, la prenotazione del tavolo, senza neanche sapere che fosse il figlio del fondatore della Lega. Ma nel frattempo ha avvertito anche la polizia, che ha rintracciato il figlio maggiore del ‘senatur’ in un residence non distante. Riccardo Bossi è stato identificato, e informato del rischio di una denuncia. Una denuncia che il giorno dopo il ristoratore, assistito dagli avvocati Michele Ducci e Michele D’Avirro, ha puntualmente sporto per il reato di insolvenza fraudolenta, e alla quale potrebbe aggiungersi anche quella dell’albergo. Al momento di saldare, domenica mattina, il fratello maggiore del ‘Trotà, secondo quanto scrive sempre il quotidiano non aveva infatti altri soldi da aggiungere ai 100 euro che aveva anticipato con la prenotazione. “Non è certo per la somma, ma è una questione di principio. E magari con la mia denuncia, metto in guardia qualche altro commerciante fiorentino dal guardarsi da questo signore”.