Durissimo attacco del leader della Lega, Matteo Salvini, contro il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il governo giallorosso e gli ex alleati 5 Stelle. Intervistato dal giornalista Massimiliano Coccia, su Radio Radicale, Salvini, in primis, esprime le sue critiche sull’accordo di Malta: “E’ un accordo totalmente svantaggioso. Ricordo che a settembre di quest’anno, cioè da quando c’è il governo Pd-M5s, gli sbarchi, per la prima volta, dopo due anni, sono aumentati da 947 a 1800. Cioè sono raddoppiati, perché i porti sono stati riaperti. Quindi, la sostanza è che qualcuno ha riaperto i porti ed è tornato ad aiutare gli scafisti, in cambio (a parole) della redistribuzione su base volontaria di una minima parte di coloro che arrivano. Ditemi voi dove sta il vantaggio per il popolo italiano da quello che io non chiamo accordo, ma fregatura”.
E aggiunge: “Conte ha detto che io chiudevo i porti, ma poi lui e Moavero parlavano coi governi europei per redistribuire i migranti? Il presidente del Consiglio è tutto occupato dal suo ciuffo e dalla sua poltrona, ma le telefonate le facevo io e poi lui alla fine si rivendeva i risultati. Ora spero che nessuno tra il Pd e il M5s faccia il fenomeno, rivendendosi come suo quello che ha sempre osteggiato fino a ieri mattina. Io oggi sono a Catanzaro. Se Conte fa un comunicato stampa in cui dice che oggi il sole sorge a Catanzaro per merito suo e del nuovo governo, per carità, è libero di farlo. Poi sta agli italiani decidere se si tratta di persona seria o meno”.
Salvini risponde sui presunti fondi russi alla Lega: “Conte mi chiede di riferire in Senato? Sul nulla io non ho niente da riferire. Ormai da 9 mesi c’è una inchiesta e lascio che tranquillamente i giudici, i magistrati, gli inquirenti, la Guardia di Finanza di tutto di più cerchino quello che non c’è, e cioè denaro o favori. Non c’è assolutamente un rublo, un dollaro, un euro, un fiorino, un marco, un sesterzo che sia fuori posto. Il presidente del Consiglio dovrebbe occuparsi di Italia invece che fare polemiche quotidiane con Salvini. Poi su quello che lo riguarda – continua – basta vedere su Radio Radicale tutte le interrogazioni parlamentari con cui il Pd chiedeva al signor Conte chiarimenti sul suo passato, sulla sua professione, sui suoi legami, sulla sua carriera, sui suoi presunti conflitti d’interesse. Glielo chiedeva il Pd che oggi è suo alleato. Lui non ha mai risposto. Io comunque non mi alzo la mattina con l’ansia di Conte. Mi chiedono di risolvere dei problemi e questo io, da senatore, cerco di fare. Sarebbe bello che il presidente del Consiglio facesse altrettanto”.
Il senatore leghista passa poi alle elezioni regionali umbre: “In Umbria si vota prima del previsto, perché hanno arrestato un po’ di assessori del Pd su una denuncia di un consigliere regionale del M5s. E adesso sono alleati. Capite bene che in Umbria gli elettori del Pd e del M5s sono schifati. Quindi, penso che per loro finirà elettoralmente molto molto male, perché la gente scema non è. La stessa cosa stanno facendo anche a Roma. La Raggi ha licenziato un po’ di assessori e e ne ha tirati dentro altri del Pd. Ma come? Per anni si sono querelati e denunciati. Fino a ieri il Pd per il M5s era il partito di Mafia Capitale e per il Pd la Raggi era la peggior sindaca della storia del mondo. E oggi si spartiscono le poltrone in giunta. Veramente in questo 2019 stiamo raggiungendo un livello di squallore politico senza precedenti”.
E rivela: “Già vi posso dire che nei prossimi giorni in casa 5 Stelle arriveranno delle sorprese. Ma mettetevi nei panni di chi, in nome dei suoi ideali, ha fatto una battaglia nel M5s contro quelli del Pd che vedeva corrotti e oggi qualcuno gli impone di allearsi con quelli stessi che fino a ieri erano corrotti. Secondo voi, uno normale come reagisce? E’ come se a me imponessero di allearmi con Renzi o con la Boschi. Ho una faccia, quindi possono offrirmi quello che vogliono, ma io l’alleanza con Renzi e con la Boschi non la posso imporre alla Lega e agli italiani”.
Salvini, infine, si pronuncia sull’operato del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella gestione della crisi di governo (“ha rispettato la forma, ma non la sostanza”) e attacca nuovamente i 5 Stelle: “Roma è una delle principali vittime dell’incapacità dei Stelle. Io ormai ci vivo e ci lavoro per giorni e giorni alla settimana e una città così poco curata, pulita, organizzata, controllata non l’ho mai vista”.