“Il processo di re industrializzazione alla ex Embraco si sta rivelando un bluff”. Non usano mezzi termini i 413 lavoratori dello stabilimento di Riva di Chieri che da gennaio aspettano il riavvio della produzione promesso dai vertici di Ventures, la società che ha rilevato l’azienda che faceva parte del gruppo Whirlpool. “Andiamo in fabbrica con le scope in mano e il raschietto per pulire i muri in attesa che arrivino le linee e i prodotti” racconta Francesca, una delle lavoratrici che oggi hanno scioperato per otto ore di fronte al palazzo della Regione Piemonte. C’è tempo fino a luglio, poi scadranno i termini della cassa integrazione e i lavoratori saranno licenziati. “Chiediamo al Mise di fare controlli per capire se i prodotti arriveranno per davvero e se esiste davvero un piano per la reindustrializzazione”. Ma il problema secondo i sindacati della Fiom-Cgil e Uil non riguarda solo lo stabilimento piemontese: “I governi cambiano – riflette Ugo Bolognesi, della Fiom Cgil – ma l’atteggiamento passivo del governo di fronte alla delocalizzazioni non sembra essere cambiato”.
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