“Cosa mi ha attratto di più di Italia Viva? Il coraggio, la voglia di rimettersi in gioco. Renzi avrà fatto degli errori politici, ma politicamente si è distinto per intelligenza e lungimiranza, qualità che, senza presunzione, accomunano tutti gli aderenti di Italia Viva“. Sono le parole della senatrice Gelsomina Vono, ex M5s, ora in Italia Viva, nel corso di Tagadà, su La7.
Alla domanda se ha sentito Luigi Di Maio, la parlamentare risponde: “No, lui mi ha mandato un messaggino, chiedendomi di ripensarci, altrimenti mi avrebbero massacrato, e definendomi ‘una brava persona’. Penso che quello di Di Maio sia stato un modo per tutelarmi, non credo che abbia scritto quelle cose in un altro senso. Quindi, lo apprezzo per questo suo ultimo atto di stima nei miei confronti. Ma appunto perché sono una brava persona, ci metto la faccia per il governo del Paese”.
E aggiunge: “Sono uscita dal M5s per la mancanza di democrazia, che non può essere fatta con slogan vuoti di contenuti, ma deve essere praticata. E non solo a livello parlamentare, ma anche sui territori. Io sono calabrese, amo la mia Calabria e voglio essere presente anche lì. Non serve una poltrona a Roma, se poi hai un fallimento sui territori”.
Piccata la replica di Vono alle dichiarazioni del senatore pentastellato Nicola Morra, che, in una intervista all’Huffington Post, ha invitato il M5s a prestare maggiore attenzione ai candidati nell’uninominale: “Al senatore Morra, presidente della Commissione Antimafia, suggerisco di guardare bene il ruolo che ricopre e di svolgerlo con correttezza e democrazia, nel bene dell’Italia e delle persone che soffrono. La Calabria non è solo ‘ndrangheta, ma è fatta anche di persone perbene. Io sono convinta che le persone scelte all’uninominale hanno permesso a delle persone con 30 click nel proporzionale di entrare in Parlamento, quindi la scelta del M5s dovrebbe essere anche più attenta ai ruoli che dà ai propri parlamentari“.