Televisione

Nella mia cucina, il programma di Carlo Cracco diventa un caso politico. Freccero: “E’ pagato dalla pubblicità, bisogna rispettare il contratto”

Michele Anzaldi, l'esponente di Italia Viva segretario della Commissione Vigilanza Rai ha tuonato contro il direttore di Rai2 presentando una interrogazione al presidente Foa e all'amministratore delegato Rai. "Non si ha conoscenza di altri casi in cui un’intera porzione di palinsesto pomeridiano di una delle reti generaliste del servizio pubblico venga ceduta ad un inserzionista pubblicitario, come fosse uno spazio di televendita, senza che la Rai possa decidere autonomamente del destino di un proprio programma". Anzaldi ha inoltre sottolineato un possibile conflitto di interessi

di Giuseppe Candela

Nella mia cucina, il nuovo programma di Carlo Cracco in onda nel pomeriggio di Rai2, rischia di diventare un caso politico-televisivo. Non solo per i bassi ascolti, fermi tra il 2 e il 3% di share, ma per le dichiarazioni rilasciate ieri al FattoQuotidiano.it dal direttore Carlo Freccero: “E’ un programma pagato dalla pubblicità, invece di fare audience porta soldi. Mi aspettavo di più? Sinceramente no, non è da considerare come un programma di palinsesto ma come una trasmissione ‘pubblicitaria’. E’ un branded content, dura mezz’ora e solo per venti giorni.” La trasmissione è infatti prodotta dallo sponsor Scavolini, di cui Cracco è anche testimonial.

Lo spazio con l’ex volto di Masterchef, anche a causa dei bassi ascolti, ha cambiato più volte l’orario di messa in onda e sul perché venga replicato nello stesso pomeriggio Freccero ha spiegato: “Non è una mia decisione, c’è un contratto pubblicitario che lo prevede e io devo rispettarlo.” Parole che non sono piaciute a Michele Anzaldi, l’esponente di Italia Viva segretario della Commissione Vigilanza Rai ha tuonato contro il direttore di Rai2 presentando una interrogazione al presidente Foa e all’amministratore delegato Rai.

“Non si ha conoscenza di altri casi in cui un’intera porzione di palinsesto pomeridiano di una delle reti generaliste del servizio pubblico venga ceduta ad un inserzionista pubblicitario, come fosse uno spazio di televendita, senza che la Rai possa decidere autonomamente del destino di un proprio programma”, attacca Anzaldi che aggiunge un dettaglio finora sconosciuto: “La trasmissione Nella mia cucina’ vede tra i produttori, oltre alla Scavolini, la società di produzione tv “Zerostudies”, nella quale risulta avere un ruolo dirigenziale Federica Caschetto, che secondo notizie di stampa sarebbe la figlia di Beppe Caschetto, agente di un rilevante numero di artisti contrattualizzati dalla Rai e in particolare da Rai2.”

Il deputato renziano chiede dunque spiegazioni ai vertici di Viale Mazzini: “Si chiede di sapere se sia compatibile con il Contratto di Servizio la realizzazione di un programma cosiddetto ‘pubblicitario’, come lo ha definito Freccero, ovvero la cessione di un’intera porzione di palinsesto di Rai2, la seconda rete Rai e non una rete tematica, ad un inserzionista pubblicitario, quale è il caso di ‘Nella mia cucina’ con Carlo Cracco. Se sia accettabile che la Rai rinunci a prendere autonomamente decisioni riguardanti la collocazione di un programma o la revisione del format in caso di flop, poiché sottoposta ad un contratto che vincola addirittura la messa in onda di una produzione esterna di carattere pubblicitario. Se non esistano conflitti di interesse sulla messa in onda di ‘Nella mia cucina’ per la presenza nella compagine gestionale della società ‘Zerostudies’, che produce il programma, della figlia di Beppe Caschetto, agente di un rilevante numero di artisti contrattualizzati dalla Rai e in particolare da Rai2.” Cosa risponderanno Salini e Foa? Freccero replicherà alle parole di Anzaldi?

Nella mia cucina, il programma di Carlo Cracco diventa un caso politico. Freccero: “E’ pagato dalla pubblicità, bisogna rispettare il contratto”
Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo
Playlist

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione