I due club svelano come potrà essere il nuovo impianto: in corsa le idee di Manica-Cmr Sportium e Populous per un nuovo distretto che posso aumentare ricavi ed essere sfruttato 365 giorni l'anno. Il presidente rossonero Scaroni e l'ad nerazzurro Antonello spiegano perché è l'unica strada: "San Siro ristrutturato sarebbe irriconoscibile e a capienza ridotta"
San Siro non può più essere la casa di Inter e Milan. Quindi via alla costruzione di uno stadio nuovo: avrà due anelli intrecciati come nel progetto di Manica-Cmr oppure assomiglierà a una cattedrale del calcio, come è stata pensato da Popoulos. I due club, per bocca del presidente rossonero Paolo Scaroni e dell’amministratore delegato nerazzurro Alessandro Antonello hanno presentato i due progetti in un evento organizzato al Politecnico Bovisa, ribadendo le loro convinzioni: “Lo stadio Meazza così com’è non è più in grado di ospitare due squadre come Milan e Inter che hanno ambizioni europee”, ha spiegato Scaroni. Serve un nuovo stadio, ecosostenibile, con spazi interni ed esterni da poter sfruttare 365 giorni l’anno: “Il percorso di condivisione con cittadini e amministrazione inizia oggi. Ascolteremo tutti”, assicura Antonello.
Inter e Milan prevedono un investimento complessivo è di 1,23 miliardi di euro: 564 milioni per lo stadio, ma anche altri 427 per il distretto commerciale e il parco che faranno da contorno. Il nuovo impianto, in entrambi i progetti pensato con una capienza tra i 60 e 65mila posti, dovrà nelle intenzioni dei due club generare ricavi che vadano oltre l’incasso delle partite: 69 milioni all’anno, è la stima, oltre a 55 che arriverebbero dal distretto commerciale e altri 14 milioni che potrebbero derivare dalla sponsorizzazione dello stadio. Un nuovo museo potrebbe poi valere circa 16 milioni all’anno e tutto il resto del distretto potrebbe generare altre entrate per 24,5 milioni. Un piano che durante la presentazione ha ricevuto la benedizione del rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta, e di due campioni del passato di Milan e Inter: Franco Baresi e Riccardo Ferri.
Gli anelli intrecciati: il progetto di Manica-Cmr Sportium
Un simbolo. La casa di Inter e Milan rimarrà in condivisione e quindi il progetto di Manica-Cmr Sportium parte da uno stadio con due anelli che si incrociano e intrecciano. Le luci colorate lo renderanno di volta in volta nerazzurro o rossonero, oppure uniranno rosso e blu in occasione del derby. “Due anelli che sembrano fluttuanti. Un nuovo parco di 10 ettari di spazio verde, una zona che diventa nuova linfa. Il vecchio San Siro verrà ricordato con un campo di calcio che sarà dove sorgeva il vecchio stadio, sul tetto di un nuovo centro commerciale”, viene spiegato durante la presentazione. Unire tradizione e futuro anche all’interno dell’impianto, con un’attenzione al comfort ma anche a preservare l’atmosfera tipica di San Siro. Intorno, “un nuovo quartiere che potrà vivere tutto l’anno”.
La cattedrale ecosostenibile: il progetto di Populous
Molti concetti che si ritrovano anche nel progetto di Populous, studio americano che ha realizzato moltissime arene sportive in giro per il mondo come il nuovo Wembley. “Questo edificio cambierà a seconda delle squadre: l’atmosfera sarà incredibile”, viene promesso durante la presentazione, anche in questo caso tramite un gioco di luci. Lo stadio, definito una cattedrale del calcio, si ispira alle icone di Milano: il duomo, la galleria Vittorio Emanuele II, ma anche la modernità. “Vogliamo che lo stadio sia immediatamente riconoscibile, con elementi che ricordino la straordinaria architettura di Milano ma con idee rivolte al futuro”: da qui l’idea di un impianto che ricordi una cattedrale con le sue guglie. Ma viene promesso anche “un futuro sostenibile“, con “riciclo dell’acqua, ventilazione, pannelli fotovoltaici: tutto avrà una filosofia green“. E ovviamente anche quello che c’è intorno: “Tutto il progetto è studiato per essere compatibile con il quartiere” e l’impianto “sarà una parte di un distretto nuovo della città”.
No alla ristrutturazione: tempi lunghi e impianto stravolto
Prima di presentare i due progetti, il presidente del Milano Scaroni e l’ad dell’Inter Antonello hanno spiegato perché è stata bocciata l’idea della ristrutturazione, rilanciata dal sindaco Beppe Sala ancora qualche settimana fa. Secondo lo studio condotto dalle due società, un intervento di ristrutturazione durerebbe non meno di 5/6 anni. Per circa 4 anni, inoltre, Inter e Milan dovrebbero giocare lontano da Milano. “Il vecchio Meazza è fatta di strutture che si sono sovrapposte una all’altra dal 1926 a oggi e sono poco connesse – ha spiegato Antonello – Ci sono pochi spazi interni a disposizione. Un altro problema è la visibilità, rivolta solo verso il campo, verso il basso. Un’altra criticità è il comfort“. Quindi la mancanza di spazi per la ristorazione e i servizi da offrire ai tifosi, imprescindibili in uno stadio moderno. “Se avessimo voluto fare una ristrutturazione, avremmo dovuto realizzare lavori su tutti i tre anelli, con demolizioni e rifacimento radicale”, tanto che alla fine “San Siro ristrutturato sarebbe comunque stato completamente diverso rispetto all’attuale”, ha concluso Antonello. Mentre Scaroni ha sottolineato che “il nuovo stadio sarà ecosostenibile: più verde e più attento ai bisogni dei cittadini. Anche l’acustica sarà meno invasiva rispetto ai cittadini”.