Proviamo a immaginare un marziano che atterri improvvisamente in questi giorni sul nostro pianeta. Il marziano è una sorta di etologo/etnologo, che studia il comportamento delle specie, ma è anche interessato a capirne le caratteristiche culturali. Molto probabilmente sul suo taccuino annoterebbe un dato piuttosto curioso: questa specie, che si definisce “umana” si sviluppa lungo due linee parallele, che corrono in direzione opposta. Infatti, scrive il nostro studioso d’oltre galassia, lo sviluppo fisico segue un percorso inverso rispetto a quello intellettivo. Lo si può evincere dal fatto che in uno dei raduni più importanti, dove si incontrano le persone più influenti del pianeta, gente dall’aspetto adulto, alcuni anche piuttosto anziani, i cui tratti denunciano una presenza di lunga data su questa terra, stiano in silenzio, con espressione assorta, attenti ad ascoltare le parole di una ragazzina. Ciò può solo essere spiegato con questa inversione dei processi di sviluppo, la ragazzina è sicuramente più saggia e quindi più anziana, ma il suo corpo ringiovanisce con il trascorrere del tempo.
Se così non fosse, si chiede il nostro extraterrestre, sarebbe davvero ridicolo, che tutti quei ministri, presidenti, segretari di Stato non sapessero che il clima sta cambiando, che siamo all’ultima spiaggia, che i ghiacciai stanno scomparendo, che prima o poi non avremo più acqua, che l’inquinamento ci sta strangolando… Non può essere. Eppure a guardare quella scena, sembra che la ragazzina dica verità epocali. Epocale è senza dubbio il suo coraggio, epocale l’ipocrisia di chi finge pietosamente di darle importanza, per poi, appena lei se ne va, stringere accordi in cui il problema ambientale è l’ultima cosa da prendere in considerazione.
Il marziano annota che forse i terrestri hanno una certa propensione alla teatralità, amano apparire e apparire “buoni”. Chissà, forse tra i molti che fanno a gara a farsi fotografare con quella bambina, ce n’è anche qualcun sincero, chissà, forse. Ma anche no.
Come è possibile che l’unica che sa queste cose sia lei, la piccola? Aveva letto di un’antica fiaba che la gente qui si raccontava, a proposito di un bambino che diceva che il re era nudo.
Decide di fare un giro per strada per schiarirsi le idee, ma subito lo colpisce vedere ancora fumo uscire dalle marmitte delle auto. Gli viene un po’ nostalgia: quei motori sul suo pianeta li avevano abbandonati da anni. Anche le bottiglie di plastica gli ricordavano la sua infanzia. Chissà se li ricordava davvero o se solo ne aveva sentito parlare. Senta un’aria pesante. Torna al Palazzo delle riunioni e gli viene un’idea: provare a metterli alla prova, vedere quanto davvero hanno capito la gravità del problema. D’altra parte lui è stato mandato qui sulla terra per tentare di far capire ai suoi abitanti, che stanno rischiando l’estinzione, un suicidio di massa. Un suicidio allegro però, dove si muore felici di essere circondati di tanti gadget e strumenti, spesso inutili, da buoni consumatori. Prova a sottoporre a quelle persone un semplice indovinello, che sul suo pianeta viene fatto ai ragazzini di 13 anni. Scende nella platea affollata e comincia a distribuire foglietti con su scritto: “Uno stagno di ninfee ha una sola foglia il primo giorno, due il secondo giorno, quattro il terzo giorno e il numero di foglie continua a raddoppiare ogni giorno. Se lo stagno è completamente pieno di foglie il trentesimo giorno, quando sarà coperto per la metà?”
Quegli uomini con le loro borse griffate, i loro abiti eleganti, le loro cravatte guardavano perplessi quel biglietto. Quale la soluzione? E cosa significa?
Solo la bambina lo guardò e strizzò l’occhio in modo complice, ma subito il suo viso si fece triste. Assunse un’espressione corrucciata, si avvicinò al marziano e gli sussurrò nell’orecchio: “Tu che sei più saggio di noi, quanto manca al ventinovesimo giorno?”.