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Facebook nasconde i “like” in Australia per dare serenità agli utenti

Il numero di "like" provoca ansia a molti utenti. Per dispensare serenità Facebook ha deciso di far sparire la quantità di like sui post. L'esperimento è in corso in Australia, se funzionasse saremmo vicini a un cambiamento molto importante.

Facebook si prepara a far sparire il numero dei “like” sotto ai post. L’intenzione era nota da tempo, e su Instagram il provvedimento è già in opera. Quello che riguarda Facebook per ora è solo un esperimento, e il laboratorio di test è l’Australia. Insieme a “mi piace” spariscono anche tutte le reazioni ai post agli utenti, compresi i conteggi delle visualizzazioni. Solo l’autore di un post potrà vedere il numero di reazioni.

Bisognerà attendere qualche giorno per sapere come i cittadini australiani su Facebook hanno accolto l’iniziativa. C’è comunque da sottolineare che in passato l’area di test è stata ampliata in corsa, quindi non è da escludere che il provvedimento possa raggiungere altri Paesi nel breve periodo.

Foto: Depositphotos

Qualcuno si starà domandando il motivo di questa decisione. La risposta è facile: smorzare l’ansia. A quanto pare, molti utenti sono vittime della pressione derivante dal numero di “like” dei propri post. Tolto il “mi piace”, questi utenti dovrebbero sentirsi liberi di dare sfogo alla propria fantasia senza l’ansia dei “like” e senza il vincolo di scervellarsi per postare solo quello che suscita reazioni positive. Più che di informatica, si può definire un esperimento sociale a tutti gli effetti, e come tale il risultato è alquanto incerto.

In linea teorica, il benessere delle persone non dovrebbe dipendere da un banale “mi piace”, ma nell’era dell’Internet 2.0, in cui un cibo non è buono se non si posta la sua fotografia su Instagram, tutto può accadere. E di fatto accade.

Da qui la suspence di capire se gli australiani daranno di matto per la sparizione dei “like” o se festeggeranno. Nel secondo caso la caduta in disgrazia del cosiddetto engagement potrebbe popolare il mondo di persone felici. E gli influencer? A quanto pare la profilazione pubblicitaria dovrebbe proseguire sottotraccia e dunque senza ripercussioni sui loro introiti. Staremo a vedere.