I leader del centrodestra la pensano come l'ex premier sull'inchiesta che cerca la verità sui mandanti della stagione stragista tra il 1992 e il 1993. La presidente di Fdi: "Accanimento giudiziario". E l'ex ministro dell'Interno: "Ma indaghiamo su stupratori, 'ndranghetisti e camorristi"
La strada l’ha aperta Renzi, che ha parlato di un’inchiesta “senza uno straccio di prova“. Subito dopo si sono accodati uno dopo l’altro la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e il segretario della Lega Matteo Salvini. E’ l’anomalo fronte schierato contro l’inchiesta che cerca di fare luce sui mandanti delle stragi di mafia del 1992 e 1993, nel cui fascicolo è finito indagato anche Silvio Berlusconi.
Se nella polemica politica Renzi continua a dire che è al governo con i Cinquestelle solo per non permettere di farlo a Salvini e viceversa l’ex ministro attacca ogni giorno il leader di Italia Viva, alla fine le parole con cui commentano l’indagine della Procura di Firenze si somigliano parecchio, fino a sovrapporsi. Renzi si dice “attonito” per il fatto che Berlusconi sia indagato – tra le altre cose – per l’attentato fallito a Maurizio Costanzo e che i pm, così facendo, fanno un “pessimo servizio alle istituzioni”. E Salvini usa altre parole (un po’ più di grana grossa), ma esprime concetti molto simili, anche lui su facebook, ma in diretta. “Ho visto che Berlusconi è indagato perché secondo qualcuno avrebbe tentato di uccidere Maurizio Costanzo… Ma basta… Giudici che usano risorse pubbliche per indagini senza logica… Siamo seri, ma indaghiamo su stupratori, ‘ndranghetisti e camorristi“. Nell’elenco dell’ex ministro dell’Interno manca solo Cosa nostra che è proprio su quello che indaga la Procura di Firenze.
Più ispirato ai vecchi spartiti è l’intervento della Meloni che parla di accanimento giudiziario e evocazione di magistratura politicizzata: “L’indagine a carico di Silvio Berlusconi dimostra, anche a chi come noi ha sempre predicato il massimo rispetto per la magistratura, che nei confronti di chi ha avuto il torto di contrastare la sinistra con una coalizione di centrodestra c’è stato e c’è ancora un accanimento giudiziario senza precedenti. L’impressione è che, in alcune Procure, se non si indaga su Berlusconi non si sia nessuno. Se davvero le cose stessero come dice la stampa, l’inchiesta avrebbe del grottesco e rischierebbe di ridicolizzare il delicato e fondamentale ruolo della magistratura”. Che tradotto è quello che ha detto Renzi sul “pessimo servizio alla credibilità delle istituzioni“.