Nell’Ucrainagate cade la prima testa. Kurt Volker, l’inviato speciale Usa in Ucraina, si è dimesso un giorno dopo la diffusione della denuncia dello 007-talpa sulla telefonata in cui il presidente americano Donald Trump chiese a quello ucraino Volodymyr Zelenskyj di indagare Joe Biden e suo figlio Hunter e sul tentativo di insabbiarla. Volker, citato nella denuncia, mise in contatto l’avvocato personale del capo della Casa Bianca, Rudy Giuliani, con un alto collaboratore del leader ucraino.
Intanto Giuliani, si è detto pronto a testimoniare davanti al Congresso sui suoi incontri con dirigenti ucraini, nell’ambito dell’indagine di impeachment. “Vorrei testimoniare e raccontare la mia storia” ha detto alla corrispondente Usa dell’emittente britannica Sky News Uk, Cordelia Lynch, aggiungendo che il presidente “non ha fatto proprio nulla di sbagliato“. In precedenza Giuliani aveva detto di non voler testimoniare senza il permesso di Trump.
Dopo la telefonata fra Trump e il suo omologo ucraino, Giuliani avrebbe incontrato a Madrid uno dei consiglieri del presidente ucraino, Andriy Yermak. Secondo quanto riferito dallo 007 che ha denunciato la vicenda, il legale ed ex sindaco di New York avrebbe poi incontrato procuratori ucraini. “E’ stato il Dipartimento di Stato a chiedermi di farlo”, racconta Giuliani, citato da Sky News Uk. Non conoscevo affatto Yermak. Il suo nome mi è stato dato da Volker. Mi è stato chiesto di incontrarlo, e l’ho incontrato”. Poi “ho fatto un rendiconto a loro, a entrambi, su tutto ciò che avevo fatto e ho un bel sms che alla fine spiegava come sono onesto e chiaro. E lo sono”, ha aggiunto Giuliani.
Alla domanda della Lynch se intenda riferire al Congresso, Rudy Giuliani ha risposto: “Beh, ci sarebbero molti problemi. Vuole dire se voglio testimoniare e raccontare la mia storia? Certo. La sto raccontando. La mia storia l’avete sempre saputa. Non c’è niente che io possa riferire loro che non si possa leggere online. Fin dall’inizio, sono stato molto trasparente. Anche se ci sono cose su cui non posso testimoniare perché sono un avvocato”. L’avvocato di Trump.