Paola Perego, ospite del salotto di Silvia Toffanin si racconta e tira fuori qualche sassolino dalla scarpa. La presentatrice parla del marito, il noto manager Lucio Presta, della volta in cui le hanno chiuso il programma che conduceva perché “accusata di sessismo”, e poi si confessa, raccontando di aver sofferto “per 30 anni di attacchi di panico”.
A Verissimo, la Perego inizia raccontando la più grande delusione professionale subita con la chiusura di Parliamone Sabato dopo la protesta scatenata dalla lista sulle “donne dell’Est”. “Da sempre porto avanti battaglie a favore delle donne e questa cosa mi ha ferito profondamente – ha detto la conduttrice alla collega – Sentivo il giudizio della gente per strada e mi sono quasi ritrovata ad avere paura di uscire di casa: un’esperienza bruttissima“.
Poi nel salotto del sabato di Canale 5 racconta di un suo progetto futuro: un libro in cui racconta la sua storia legata agli attacchi di panico. “Ne ho sofferto per una trentina d’anni, quasi tutta la vita, tant’è che sto scrivendo un libro sull’argomento”, dice alla Toffanin, confidando che il primo è avvenuto quando aveva sedici anni. “Ero in macchina, mentre tornavo dal cinema e mi mancava l’aria. In generale, quando mi arrivavano le crisi scrivevo molto, così ora ho deciso di raccogliere i miei diari e di scrivere questo libro per raccontare la mia esperienza e far capire agli altri che se chiedi aiuto è molto più facile guarire”, spiega, affermando che proprio grazie al marito, Lucio Presta, con cui sta da 23 anni, è riuscita in parte ad affrontare il problema.
“Ho capito che era quello giusto praticamente subito – dice infine – Dopo sette mesi che stavamo insieme gli ho detto che se anche la nostra storia fosse finita lui sarebbe stato l’uomo più importante della mia vita. Abbiamo la stessa visione del mondo e la stessa onestà morale. È lui l’uomo che mi completa”. Proprio a causa di questa storia d’amore la Perego è finita più volte nel mirino del gossip, accusata di essere raccomandata. Un’accusa che la conduttrice ha respinto anche durante l’intervista a Verissimo. “Mi hanno ferito quando mi dicevano che ero raccomandata e che lavoravo solo perché ero sua moglie – conclude – Ma dopo un po’ ti fai le spalle larghe e non ti interessa più quello che dicono le altre persone. Anzi, lui ha fatto cinque Festival di Sanremo e io neanche uno: devo iniziare a farmi raccomandare meglio”.