La riabilitazione cardiaca è importante dopo eventi traumatici come un infarto o un intervento chirurgico al cuore. Le persone anziane, tuttavia, aderiscono poco a questi programmi (solo il 20% in Europa), per l’impossibilità di recarsi in ospedale a cadenza regolare per le sessioni di riabilitazione. Per questo, il programma Europeo Horizon 2020 ha finanziato EU-CaRE, un’app per smartphone per fare riabilitazione a casa propria, mirato proprio sulla popolazione anziana.

Sviluppata in collaborazione con l’azienda HC @ Home specializzata in assistenza sanitaria, questa app è stata messa alla prova con uno studio di follow-up e ha dimostrato di migliorare significativamente la capacità di esercizio rispetto ai pazienti che non hanno partecipato al programma. “Siamo riusciti a migliorare la capacità di esercizio tra i partecipanti alla sperimentazione, il che è un risultato importante”, spiega il coordinatore del progetto Arnoud van ‘t Hof, cardiologo presso il Centro medico dell’Università di Maastricht nei Paesi Bassi. “Aumentare la capacità di esercizio di una persona non solo protegge dai problemi cardiaci ricorrenti, ma garantisce anche una buona qualità della vita. Sappiamo che i pazienti che non possono fare movimento aumentano di peso, cadono causandosi fratture e soffrono di vertigini. Non sono più indipendenti”.

Per il test il gruppo di lavoro ha reclutato 180 partecipanti in sette Paesi, tutti in fase di riabilitazione. I pazienti hanno ricevuto uno smartphone con installato il software e una fascia toracica da indossare durante l’esercizio fisico, per monitorare la frequenza cardiaca. L’app ha funzioni di telemonitoraggio, quindi i dati sull’attività cardiaca dei pazienti vengono inviati direttamente ai medici che li hanno in cura.

Fra i risultati finora raccolti, quello più interessante è relativo al fatto che l’app ha incentivato gli utenti a esercitarsi, migliorando i risultati rispetto al giorno precedente. Il software ha funzionato anche come portale per i pazienti, per porre domande, contattare il proprio fisioterapista o i medici tramite una chat online.

Il professore Arnoud van ‘t Hof si dice “molto orgoglioso di questa parte del progetto, perché abbiamo sviluppato uno strumento che può attualizzare la riabilitazione cardiaca. Abbiamo creato un programma che può essere personalizzato e che è in grado di offrire un supporto reale senza che il paziente si rechi in una struttura”.

Il cardiologo e i colleghi intendono continuare a raccogliere dati per fare che i risultati di EU-CaRE vengano applicati come standard e inclusi nelle linee guida mediche ufficiali.

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